Le eccellenze del made in Italy per il mondo del contract. Questo è The Sound of Design, la mostra collettiva b2b che sarà allestita presso il Pad. 30 a Cersaie, e visitabile dal 24 al 28 settembre. Musica e design si incontrano grazie all’idea dei due curatori Angelo Dall’Aglio e Davide Vercelli, e alla loro capacità di sintesi tra lavoro, gioco e… passione. Il Bagno Oggi e Domani sarà lì a raccontare in diretta la mostra, con le design blogger, tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Vi aspettiamo nella nostra Isola Social!
Circa 40 aziende italiane dalla spiccata propensione per il design e la progettazione contract, oltre 80 motivi musicali selezionati con cura dai ricordi privati più vividi tra gli anni Settanta e Ottanta. Da questo mix assolutamente inedito mix nasce il viaggio emozionale che percorreremo all’interno dello spazio espositivo “The Sound of Design – Italian Style Contract”, la mostra progettata e curata per i visitatori di Cersaie 2018.
Giunta quest’anno alla quinta edizione, la mostra resta fedele al suo approccio trasversale alle tipologie di prodotto, e fedele alla sua necessità di legarsi alla più stretta attualità di mercato, per approfondire quest’anno gli aspetti più interessanti e tipici del settore hospitality, senza rinunciare a ipotizzarne nuove forme. Ideata da Angelo Dell’Aglio, direttore organizzativo di Promos Srl, Segreteria Operativa di Cersaie, insieme a Davide Vercelli, designer e art director, la mostra vuole mostrare come musica e design, nascendo entrambi da un atto creativo, regalino emozioni, abbattano barriere, diventino benzina per nuove idee…
Contract: la nuova frontiera_“Tutte le aziende del mondo del bagno sono sensibili al tema dell’hospitality – afferma Angelo Dell’Aglio – e negli ultimi anni il numero dei General Contractor presenti a Cersaie è cresciuto costantemente. Importanti Studi di architettura visitano la fiera per i loro progetti internazionali come SPA, hotel, ristoranti. Il contract è la nuova frontiera per quanto riguarda l’offerta merceologica fieristica, anche in previsione dei cambiamenti in atto nella distribuzione. Questo è un business che riguarda sempre più strutture di diverse tipologie, è quindi un argomento di forte interesse per le aziende e quelle che in questi anni hanno partecipato alle mostre collettive di Cersaie hanno sempre riscontrato dei benefici.” Così, The Sound of Design comprende diversi set, ciascuno caratterizzato da una diversa ambientazione in ambito contract, dove sono presenti differenti categorie di prodotto mixate sapientemente alle principali categorie rivestimenti e arredobagno esposte nei padiglioni della fiera”.
L’impalcatura di “The Sound of Design”_“A livello espositivo, la collettiva raddoppia lo spazio rispetto all’anno scorso (toccando quest’anno 800 mq, ndr) suddivisi in 10 ampie ambientazioni, mentre il percorso è concettualmente identico – ci racconta Davide Vercelli – con un’agorà al centro e i vari set che si snodano circolarmente intorno. C’è la camera d’hotel, ad esempio, insieme al ristorante e al B&B con SPA, ovviamente stanze da bagno, bagni pubblici ma anche luoghi inconsueti, come la sala di trasmissione di una radio, una forma di contract alternativa”. Fil rouge è il rapporto tra progetto e musica.
Non musica qualunque, ma quella che ha segnato e contribuito a maturare la propensione artistica e creativi dei due curatori, e che appartiene al fermento musicale messo in scena in particolare tra il 1976 e il 1983. Periodo di grande contaminazione tra stili musicali diversi che hanno inciso sui costumi della società, architettura e design compresi, così da influenzare il mondo del progetto e creare avanguardie culturali. “In ogni set, la parete di fondo è una led-wall di 2×3 metri – racconta Davide Vercelli – dove scorrono video correlati alla particolare atmosfera di ogni singola ambientazione. Il visitatore potrà scegliere tra diversi filmati e canzoni attraverso una tastierina e lasciarsi andare ai ricordi, o per i più giovani, alle suggestioni, sotto la campana sonora immergendosi nei nostri ambienti con la fantasia”. Tutto, ovviamente, all’insegna del contract!
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