È stato inaugurato ieri a Milano l’ADI Design Museum, un inedito hub del design che ospita la storica collezione del Compasso d’Oro. Un nuovo modello di museo generativo, aperto, che propone approfondimenti in ottica multitemporale
L’Adi Design Museum – Compasso d’Oro, il museo dell’Associazione Disegno industriale, è oggi una realtà. Alla cerimonia di inaugurazione, che si è tenuta ieri a Milano, erano presenti molte autorità tra cui il ministro della Cultura, Dario Franceschini, il presidente della Regione, Attilio Fontana e il sindaco, Giuseppe Sala. Il Museo ospita la Collezione storica del Compasso d’Oro – curata da Beppe Finessi e composta dagli oggetti selezionati dal 1954 a oggi – e apre le porte offrendo al pubblico ben 8 mostre di approfondimento multitemporale che si pongono in dialogo con la Collezione. Peculiarità del Museo, il primo in Italia, è di non avere una biglietteria fisica: l’acquisto dei biglietti potrà essere fatto attraverso l’APP sviluppata con la partnership tecnica di Orbital Cultura – Gruppo Nexi, disponibile su Appstore e Google Play, oppure tramite sito e, infine, direttamente in loco tramite i mediatori culturali che utilizzeranno degli appositi POS messi a disposizione dal partner tecnologico.
Di seguito riportiamo alcune importanti dichiarazioni raccolte nella giornata di apertura.
“L’inaugurazione di oggi, dopo questo anno così difficile, è quasi un simbolo di ripartenza non solo per Milano ma per il Paese intero che ha un grande bisogno di respirare cultura. Oggi noi siamo qui a ribadirlo attraverso questa apertura. L’Italia nei momenti di difficoltà ha sempre dimostrato una grande capacità di reazione anche più di altri Paesi e sarà così anche con il prossimo futuro. Ed è importante che questo progetto nasca a Milano, una città protagonista nel mondo del design”, ha dichiarato l’On. Dario Franceschini.
“Quando si apre un museo conta tantissimo ciò che presenta ma conta altresì dichiarare ciò che si vuole fare. Questo è un museo che vuole fare ricerca, non solo mostrare. Un luogo che partecipare attivamente alla discussione sul contenuto, e come il mondo del progetto può aiutare ad affrontare i problemi del Paese e quelli della gente, destinatari di tutta questa realtà. È un museo che vuole diventare un luogo di incontro, facile e amichevole, aperto e inclusivo”, ha detto il direttore del museo Andrea Cancellato.
“Oggi Milano ha perso tanto dal punto di vista dell’occupazione e ci sono molti problemi a livello sociale. Sono quindi preoccupato, ma nutro molte speranze verso la Milano che verrà, perché oggi dimostra di non aver perso le sue enormi qualità, il valore della sua competenza e della sua creatività. Io vorrei che non ci fosse una stagione del design: Milano è design tutto l’anno. Il Salone del Mobile è fondamentale, ma prendiamo coscienza che possiamo essere attrattivi nel mondo sempre”, ha spiegato Giuseppe Sala.
“Il nostro museo è un esempio virtuoso di collaborazione tra Istituzioni Pubbliche e privati che in un dialogo costruttivo e concreto, hanno saputo unire l’importanza della conservazione del patrimonio culturale con quella della sua valorizzazione e condivisione. Un museo autogenerativo, che si rinnoverà costantemente, ma soprattutto che propone il superamento del percorso temporale lineare, affiancandolo a percorsi che pongono temi, storie, personalità, in una dialettica attorno alla contemporaneità. Sono orgoglioso di questo risultato che è stato reso possibile grazie all’impegno e alla fiducia di tutti i soci”, ha affermato Luciano Galimberti, Presidente ADI.
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