Il 14 settembre l'associazione ha celebrato i 20 anni di attività con una previsione di incremento del 10,3% a fine anno in Italia e all'estero. Elia Vismara: "Dati positivi ma oggi lo scenario è molto complicato e abbiamo il difficile compito di interpretare i mesi che ci aspettano”
“20Assobagno: 20 anni di storia, di uomini e imprese”. È questo il titolo scelto da Assobagno – che rappresenta oltre 150 imprese italiane produttrici di arredamento e articoli per il bagno – per l’assemblea annuale che si è tenuta il 14 settembre a Erbusco in occasione di una ricorrenza speciale: i primi 20 anni di onorata carriera dell’associazione.
“Era il 13 febbraio 2002 quando l’allora Federbagnoclima – associazione dei Produttori Idrotermosanitari – e il Gruppo Bagno di Assarredo si fondono in FederlegnoArredo costituendo l’attuale Assobagno – spiega il presidente Elia Vismara di fronte ad associati e past president – e oggi siamo qui per ricordare la nostra storia fatta di uomini e imprese, quel cuore pulsante dell’associazione che ha saputo evolversi, svilupparsi e proiettarsi verso il futuro anche nei momenti di grande difficoltà, come quello recente. Il nostro settore come la storia stessa dell’associazione dimostra, è stato protagonista di un’importante evoluzione in questo quarto di secolo e interprete di un diverso modo di vivere e pensare la stanza da bagno. La ricerca, il saper anticipare il futuro da parte delle nostre aziende, sono stati la chiave di lettura di questi primi 20 anni, come è risultato fondamentale il ruolo dell’Associazione e della Federazione che ha condiviso, sostenuto e stimolato questi processi. Inutile negare che oggi lo scenario è molto complicato, nonostante l’arredobagno, come i dati dimostrano, e il settore arredo nel suo complesso, abbiano reagito meglio di altri al mordere della crisi. Ma oggi il caro energia, le difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime e l’incertezza geopolitica ci tengono con il fiato sospeso e ci costringono ad essere prudenti e vigili per il futuro. Ci tengo a ringraziare i nostri past president, Nicoletta Fontana, Gianluca Marvelli. Mauro Guzzini e Paolo Pastorino ognuno dei quali con azioni concrete e lungimiranza ha contribuito a costruire l’associazione che oggi siamo qui a raccontare. Adesso abbiamo il difficile compito di interpretare i mesi che ci aspettano. Ci confortano in tal senso i dati delle ultime rilevazioni del centro Studi FederlegnoArredo su un campione di aziende, secondo cui si prevede una chiusura d’anno a +10,3%, con un andamento positivo sia per l’Italia che per l’estero (rispettivamente +9 e 12,1%). La stragrande maggioranza delle imprese reputa che chiuderà l’anno con ricavi in crescita rispetto all’anno precedente per quanto riguarda le vendite sul mercato interne, percentuale che scende per l’estero. Segnali di ottimismo che cogliamo con favore ma che non ci distolgono dalle difficoltà del momento che lo stare all’interno di un’associazione e di una federazione ci permetterà di affrontare con più forza”.
CONSUNTIVI 2021
Nel 2021 il Sistema Arredobagno – 972 imprese operanti nel settore e 22.624 gli addetti – di cui Assobagno rappresenta oltre il 50%, ha fatto registrare un andamento positivo grazie al forte legame con la componente residenziale, con un fatturato complessivo di 3.807 milioni di euro, di cui 2.104 per l’Italia e 1.703 per l’export e un saldo commerciale pari a 1.049 milioni di euro. +22,5% la variazione del fatturato alla produzione sul 2020 e +11,5% sul 2019, ritornando in valore sopra ai livelli pre-pandemici. Ciò grazie in particolare alle vendite sul mercato italiano (+29,9% in valore sul 2020, equivalenti a un +14,1% sul 2019). Positive ma con un tasso di crescita più contenuto anche le esportazioni (+14,4% sul 2020, +8,5% sul 2019) che pesano per meno della metà (45%) del fatturato totale.
ESPORTAZIONI
Per quanto riguarda le esportazioni – che costituiscono il 45% delle vendite complessive e ammontano a 793,6 milioni di euro (+13,75 sul 2021) – nel periodo gennaio-maggio 2022, i dati confermano la Germania primo mercato (17% dell’export totale) con una variazione positiva del 12 sul 2021 (140 milioni di euro). Bene anche la Francia, secondo mercato: +5,2% sul 2021, (quasi 129 milioni di euro), mentre gli Stati Uniti sono il terzo mercato con 41,21 milioni di euro, registrando un + 38,8 sul 2021. A seguire il Regno Unito (39,70 milioni di euro) e un +5% sul 202. Chiude la classifica dei top 5 la Svizzera con 38,81 milioni di euro e un +20,6%.
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