Si chiama “Bastarda” (anche in turco) la grande installazione esposta presso il padiglione Turchia alla Biennale di Venezia, con il supporto anche del produttore turco di ceramiche VitrA: un grande vascello realizzato con pezzi di recupero raccolti intorno alla darsena di Istanbul, e arrivata (navigando metaforicamente) fino alla darsena di Venezia. Venezia-Istanbul: due arsenali, un vascello.
VitrA, produttore turco di ceramiche da rivestimento distribuito in tutto il mondo (in Italia da Glass1989), è protagonista per la seconda volta alla Biennale Architettura 2016 di Venezia, quest’anno affiancando come sponsor l’operazione culturale che ha portato alla realizzazione della bella e suggestiva installazione collocata nella Sala delle Armi dell’Arsenale di Venezia, dove ha sede il padiglione della Turchia.
“Darzanà: due arsenali, una barca” il titolo dell’installazione curata dagli architetti Feride Çiçekoglu, Mehmet Kütükçüoglu e Ertug Uçar che, partendo dal legame storico e culturale che unisce la città di Venezia e la città di Istanbul, hanno ideato e realizzato una imponente imbarcazione da fare viaggiare (simbolicamente) tra i due porti. La costruzione prende vita da materiali di recupero raccolti e selezionati con cura intorno alla darsena di Istanbul dove l’imbarcazione è stata montata per la prima volta e poi smontata per partire alla volta di Venezia, dove è stata ri-montata all’interno del padiglione turco in occasione della 15esima Biennale Architettura Venezia, inaugurata ieri e aperta fino al 27 novembre 2016).
“E’ un progetto che parla di frontiere e di contaminazioni – hanno spiegato ieri i curatori in occasione della conferenza stampa che si è tenuta ieri a Venezia – e sfida il diffondersi di barriere che nascono a causa di differenze religiose, linguistiche, etniche, di razza e di genere”. E infatti “Ba?tarda” è il nome del vascello, che deriva dal suo essere ibrida (a remi e a vela) ma soprattutto dal fatto che la contaminata rappresenta la sua essenza: materiali, luoghi e oggetti si uniscono e si fondono per dare vita a una costruzione imponente. Lunga 30 metri e pesante 4 tonnellate: sono più di 500 i pezzi che la compongono oltre ai 7 km di cavi d’acciaio.
Condividi l'articolo
Scegli su quale Social Network vuoi condividere