La mini-architettura (10 x 4 x h 6 m.) è costituita da pareti esterne e pavimento in ceramica di produzione La Fabbrica e Ava, Gruppo Italcer, e da rivestimento decorativo nelle pareti interne di realizzazione Oikos.
Dal 23 al 28 settembre 2019, durante Cersaie, Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e dell’Arredobagno, e Bologna Design Week l’installazione Human Proportions, progetto di Massimo Iosa Ghini, sarà esposta in Piazza del Francia nel centro di Bologna.
La struttura assume come riferimento il corpo umano e crea l’effetto iniziale del non-finito, legato al tempo, alla distanza e alla volontà di raggiungere quello che sembra inarrivabile. Termina con la consapevolezza dell’idea, sviluppata dal Palladio nel Teatro Olimpico di Vicenza, di proporzione geometrica inversa rispetto al punto di partenza.
“La sostenibilità dell’architettura non è solo impiantistica ma è legata anche alle scelte di materiali e soprattutto della quantità. Le scelte dimensionali sono quelle che determinano le quantità” spiega l’architetto Massimo Iosa Ghini. “È fondamentale quindi utilizzare le giuste proporzioni in qualsiasi progetto e partire sempre dalle proporzioni umane con armonia ed equilibrio. In questa installazione sottolineiamo l’importanza delle umane proporzioni evocando i grandi maestri rinascimentali.”
La mini-architettura (10 x 4 x h 6 m.) è costituita da pareti esterne e pavimento in ceramica di produzione La Fabbrica e Ava, Gruppo Italcer, e da rivestimento decorativo nelle pareti interne di realizzazione Oikos. La struttura è composta da materiali di tamponamento a secco e impermeabili di Knauf Italia, montati da Lubea Soluzioni, e da telai portanti metallici e tralicci secondari in acciaio di produzione Manni Green Tech, montati e ingegnerizzati nell’installazione da parte di BF Servizi. Un sistema di luci iGuzzini definisce il luogo ospitante e stabilisce un rapporto tra l’uomo e l’ambiente. Una sagoma in 3D alta circa 70 cm fornita da Intro, posta nella parte terminale dell’installazione, funge da paradigma percettivo.
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