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Con la Norma UNI EN 997 si aprono nuovi scenari per i sanitari 

Con la Norma UNI EN 997 “Vasi indipendenti e vasi abbinati a cassetta, con sifone integrato” si aprono nuovi scenari sul mercato dei sanitari. 

Come ci spiega in un recente articolo pubblicato su Il Bagno Oggi e Domani lo stesso ente UNI Ente Italiano di Normazione (vedi Il Bagno Oggi e Domani, dicembre 2016, pag. 72) la Norma UNI EN 997 “Vasi indipendenti e vasi abbinati a cassetta, con sifone integrato” apre nuovi scenari sul mercato dei sanitari. Come dire, il “vaso” non potrà più essere considerato un semplice elemento ornamentale di chiusura ma un componente funzionale per garantire caratteristiche di sostenibilità e efficienza idrica all’abitazione nel suo complesso.

La norma UNI EN 997 rientra tra le normative cogenti all’interno del Regolamento UE 305/2011, che definisce le modalità di attestazione per i prodotti da costruzione e le norme armonizzate per la marcatura CE. Si deve considerare che l’efficienza idrica dei sanitari è stata notevolmente migliorata nell’ultimo decennio, andando a diminuire il volume di scarico d’acqua da 15 a 9 litri. Nonostante l’efficientamento degli ultimi anni esistono all’interno della norma UNI EN 997 aree di miglioramento che dovrebbero essere volte a eliminare scarichi poco efficienti, come ad esempio quello a 9 e 7 litri. Dal punto di vista produttivo le aziende del distretto Industriale di Civita Castellana sono già pronte ad immettere sul mercato domestico e internazionale prodotti con scarichi a 6, 4,5 e 3 litri.

Per la verifica della performance dei prodotti sanitari e per relativa marcatura CE è da sottolineare come all’interno della norma i test siano effettuati utilizzando una cassetta standard di scarico, che non è vendibile nel mercato del consumatore finale. Sebbene possa essere corretto effettuare test utilizzando una “cassetta da laboratorio” i parametri per il settaggio dello scarico dovrebbero essere identici nel valore massimo e minimo ai valori utilizzati per marcare CE le comuni cassette presenti sul mercato. Ne consegue che i dispositivi di scarico, normati dalla UNI EN 14055, hanno una definizione di parametro minimo di forza di flusso, senza contenere quella relativa ai parametri massimi. In questo modo i produttori di cassette hanno completa autonomia nel “dare” maggiore forza all’acqua in caduta, creando possibili contestazioni del prodotto “vaso ceramico” per schizzi e malfunzionamenti. Inoltre le continue evoluzioni stilistiche dei “vasi” stanno portando sul mercato della ceramica sanitaria prodotti innovativi, sia nelle modalità di scarico che nelle forme dei bacini interni, che non hanno più la brida contenitiva all’interno del vaso; dinamiche evolutive quest’ultime, che, all’interno di un mercato non perfettamente regolamentato, generano un alto rischio di reclami da parte dei clienti nei confronti delle aziende di ceramica sanitaria.

Il risparmio di acqua si inserisce in un’esigenza di carattere globale sempre più critica e strategica allo stesso tempo, come è stato proiettato dall’ONU nel rapporto 2015 “World Water Development”, dove viene lanciato l’allarme circa il rischio di avere un calo del 40% delle disponibilità d’acqua entro il 2030, con conseguenze potenzialmente catastrofiche a livello globale. Per il settore della ceramica sanitaria le attestazioni di efficienza idrica potrebbero consentire di stimolare il consumatore a una scelta maggiormente orientata al rispetto dell’ambiente, che va nella direzione di ottimizzare sia i costi sostenuti direttamente dal consumatore per la fornitura di acqua potabile sia i costi energetici relativi all’approvvigionamento idrico.