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“Design di Filiera”: il mondo della ceramica è all’ADI Design Museum

La mostra è una fotografia di un ecosistema italiano che declina la creatività in capitale economico, culturale e sociale. Sarà in scena all’ADI Design Museum a Milano fino al 27 ottobre

Al centro la ceramica, non come oggetto o commodity ma come processo e filiera. Ecco il tema della mostra “Design di Filiera” che dall’8 al 27 ottobre anima gli spazi dell’ADI Design Museum a Milano. Qui si snoda il racconto dell’evoluzione del concetto di filiera, le caratteristiche di quella ceramica, la sua storia, i suoi protagonisti e le attività di ADI nel settore attraverso una videoinstallazione e saranno esposti prodotti premiati e loro immagini, a ricreare in parte quella formula espositiva complessa e variegata, talora anche affastellata, tipica della filiera produttiva, mirata a valorizzare la qualità materica e il disegno di elementi e oggetti.

Il 7 ottobre è stata inaugurata ufficialmente alla presenza di diverse personalità, tra cui Luciano Galimberti (Presidente ADI), Andrea Cancellato (Direttore ADI Design Museum), Filippo Manuzzi (Consiglio Generale Confindustria Ceramica e Ad di Ceramica Sant’Agostino), Angelo Dall’Aglio, Direttore Operativo Cersaie e dei curatori Carlo Branzaglia e Wladimiro Bendandi. A parlare della mostra e in generale del comparto è stato chiamato anche Filippo Manuzzi. “Rappresentiamo un settore industriale cruciale, che muove con l’indotto 7 miliardi di euro, esportando per l’80% nel mondo. Siamo i paladini del Made in Italy, un’industria che tendenzialmente non ha delocalizzato, se non per esportare il meglio della nostra produzione in ogni Paese. Abbiamo assistito a cambiamenti importanti nel tempo. Negli anni Cinquanta e Sessanta la ceramica era considerata un materiale da rivestimento, principalmente per la cucina o per il bagno, oppure come materiale sostitutivo rispetto al legno, alla pietra e al marmo. Negli ultimi 20 anni con l’introduzione delle stampe digitali, l’alleggerimento degli spessori fino a 2 mm, l’ingrandimento delle lastre ecc., la ceramica ha assunto un ruolo primario nel mondo del design e dell’architettura. È fondamentale poi sottolineare il tema della sostenibilità. Quasi tutti gli oggetti ceramici vengono prodotti con ampie percentuali di materiali di recupero e il ciclo produttivo prevende il riutilizzo delle acque di lavorazione. Scegliere la ceramica significa optare per l’innovazione, la sostenibilità e il dialogo continuo con il mondo del progetto”.

A raccontare il concept della mostra è stato Carlo Branzaglia, curatore insieme a Wladimiro Bendandi: “C’è una filiera solida in grado di dialogare sia con il mondo della progettazione sia che con quello dell’innovazione tecnologica. La mostra riprende il concept Design di Filiera elaborato da ADI Associazione per Disegno Industriale nel volume omonimo edito da Lupetti del 2014 e diventato una in serie di convegni nazionali dal 2018, mirati a individuare il ruolo del design all’interno delle filiere produttive. È una una mostra pensata per raccontare lo sviluppo dei distretti in filiere e poi in reti e cloud, grazie all’investimento sulle Industrie Creative, di cui il design è caposaldo. Non poteva che andare in scena qui, all’ADI Design Museum, che esso stesso è un museo di filiera”.

Il focus della mostra è anche occasione per celebrare i dieci anni dell’ADI Ceramics & Bathroom Design Award, premio conferito annualmente in occasione della fiera Cersaie, vero hub della filiera, che espone nuovi prodotti e innovazioni appartenenti al settore dei rivestimenti ceramici. “Cersaie è un tassello fondamentale della filiera ceramica”, ha detto Angelo Dall’Aglio, Direttore Operativo Cersaie. “Vogliamo parlare di architettura a tutto tondo e amiamo particolarmente questa connessione che racconta di persone, di impegno di filiera. Che narra una lunga storia di design e di indotti”.

In esposizione gli oggetti progettati da designer quali Claudio Papa, Davide Vercelli, Odo Fioravanti, Meneghello Paolelli Associati, Elena Salmistraro, Jasper Morrison, Nilo Gioacchini, Daniele Martelli, e gli oggetti di grandi brand come di piccole e medie imprese, da Cooperativa Ceramica Imola, Ceramica Sant’Agostino a Gambini e Ceramica Bardelli a Marca Corona, da Flaminia, Ideagroup e Ceramica Dolomite a Arblu, Hom, Cordivari.

Un’area sarà dedicata alla proiezione continua del documentario Ceramics of Italy. Un viaggio nella sostenibilità realizzato dalla regista Esmeralda Calabria – vincitore di tre David di Donatello per il montaggio e un Nastro d’Argento per la regia – promosso da Confindustria Ceramica con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dell’Italian Trade Agency; e dedicato alle sfide della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica e progettuale sostenute dal sistema ceramico negli ultimi decenni.