SCALARE affronta da un punto di vista nuovo ed estremamente attuale le tematiche tecniche nell’ambito della progettazione. Un curioso laboratorio di idee in cui lo scambio di opinioni e contenuti offre una visione più ampia del lavoro dei professionisti del settore
4 diverse dimensioni di grandezza, 4 taglie dello spazio, 4 diversi modi di guardare alla progettazione: S, M, L, XL. Venerdì 5 luglio nella cornice della collezione Peggy Guggenheim di Venezia Florim ha alzato il sipario su SCALARE, un ciclo di tre talk dedicati ai professionisti del settore e incentrati sul tema delle “proporzioni” declinate nel mondo del progetto.
L’innovativo format, a cura di Domitilla Dardi – storica e curatrice di design, ha visto il confronto di due importanti nomi del design e dell’architettura: l’atelier di progettazione Studio Wok (con l’intervento di Marcello Bondavalli e Carlo Alberto Tagliabue) e la designer di prodotto Sara Ricciardi.
Il brillante scambio di esperienze ha messo in luce una diversa interpretazione delle scale dello spazio, dalla taglia più piccola fino a quella più grande. “Nell’evoluzione di un progetto – ha spiegato Domitilla Dardi – la scala è qualcosa di estremamente importante tanto quando la materia prima”.
Sara Ricciardi, esuberante designer campana che lavora con firme internazionali, ha trovato la sua personale interpretazione delle “misure” attraverso lo studio della tecnica floreale giapponese ikebana, “una disciplina che mi ha insegnato a dominare segno e materia”, spiega. È proprio grazie all’interazione con l’elemento botanico che è riuscita ad esprimere nei propri lavori la più piccola delle dimensioni, la taglia S. Punto di vista differente quello dello Studio Wok, per il quale la prima dimensione di scala è rappresentata dall’uomo, colui che abita e interagisce con lo spazio. “L’elemento umano è molto ricorrente all’interno dei nostri progetti di architettura”, sottolinea Marcello.
La relazione con l’altro e la sperimentazione materica animano invece il modo di guardare alla progettazione di Sara nella dimensione superiore, la M. Nei suoi lavori ha utilizzato ad esempio agglomerati di vetro e lavorato con numerosi altri materiali. Studio Wok interpreta questa dimensione disegnando un modo di abitare lo spazio – con elementi architettonici in grado di vivere in armonia con il territorio. “La semplicità è la complessità risolta” spiegano Marcello e Carlo Alberto.
Piccolo per l’uno, grande per l’altro. Ecco che per Sara Ricciardi la dimensione “umana” entra in gioco con la misura L – che rappresenta per lei la persona. Più ampia invece la visione di Studio Wok che traduce questa taglia nella dimensione “sociale” e presenta il progetto di una scuola, primo nucleo di uno scambio tra più persone.
Infine la taglia XL viene interpretata dalla designer come un vero e proprio sistema relazionale. Dunque gli oggetti che crea si traducono in “facilitatori di relazioni”. Pensa ancora più in grande lo Studio Wok, che associa questa “maxi” misura al coinvolgimento di un’urbanista. In ogni caso, all’interno dei loro progetti ricorre sempre l’elemento del paesaggio.
SCALARE affronta da un punto di vista nuovo ed estremamente attuale le tematiche tecniche nell’ambito della progettazione. Un curioso laboratorio di idee in cui lo scambio di opinioni e contenuti offre una visione più ampia del lavoro dei professionisti del settore. Il ciclo di appuntamenti proseguirà nei prossimi mesi a Milano presso il Florim Flagship Store con l’intervento di nuovi ospiti provenienti da ambiti di ricerca differenti.
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