È scomparso lo scorso 25 maggio Giulio Cesare Alberghini, noto a tutti per avere inventato e fatto crescere alcune delle principali manifestazioni fieristiche bolognesi, tra cui anche fiere di settore come Saie, Cosmoprof e, nel ’76, il Motor Show. Bolognese doc, aveva 82 anni.
lo chiamavano “il signore delle fiere”. Bolognese, Giulio Cesare Alberghini è noto per avere inventato alcune grandi manifestazioni fieristiche che hanno fatto la storia dell settore fieristico italiano. Scomparso a Bologna lo scorso 25 maggio, ieri gli organizzatori di Cersaie gli hanno dedicato un ricordo in apertura della conferenza stampa di Cersaie. Noi lo ricordiamo con un pensiero di Oscar G. Colli.
“Appartengo, anche per generazione, a quelle persone che hanno avuto il grande privilegio, non solo di conoscere, frequentare ma anche di collaborare con Giulio Cesare Alberghini e le sue tante inesauribili iniziative fieristiche che hanno marchiato, in Italia, numerosi eventi negli ultimi cinquant’anni. Il dottor Alberghini ci ha lasciati, dopo una breve malattia e parecchie sofferenze nella giornata del 25 maggio nella sua Bologna, città alla quale aveva pensato sempre intensamente e per lei lavorato tutta una vita. Orgoglioso di averlo conosciuto in anni lontani, quando dalla costola Saie nacquero Cersaie e Saiedue (poi divenuto Made e trasferito a Milano). Ma non sono solo quelle le fiere che sono sgorgate da una mente fervida e dinamica che accompagnavano la quotidiana operatività di questo mai domo noto esponente, con il pallino delle attività mercantili come volano di tutte le attività. Ci fu anche un tempo nel quale mi offrì di divenire socio della sua struttura Promos. Offerta che non accolsi solo perché amavamo troppo l’attività giornalistica che avevo intrapreso da un po’ tempo e non volevo lasciare. Ma siamo rimasti sempre in buona amicizia. Aveva rallentato l’attività solo quando prematuramente perse il figlio Luca, che rappresentava il filone della naturale continuità familiare e professionale. Uomo pieno di idee e anche piacevolmente ironico, dopo una sua intuizione avuta, affermai: “Giulio Cesare, sei grande!” lui, repentinamente e con il sorriso che era immancabile mi rispose: “vuoi dire che sono grosso!”. Un piccolo divertente aneddoto di qualche anno addietro che mi viene alla mente mentre lo ricordo con sconfinata stima e amicizia oggi, colpito dalla notizia della sua dipartita, che mi lascia profondamente scosso”. (Oscar G. Colli)
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