La sua 'Lezione alla rovescia', introdotta dal professore Fulvio Irace, prevede il coinvolgimento diretto di un gruppo di studenti che, salendo sul palco, dialogano con il maestro.
L’industrial designer Giulio Iacchetti sarà il maestro della tradizionale Lezione alla Rovescia a Cersaie 2024, l’incontro dedicato agli studenti delle scuole superiori che si tiene venerdì 27 settembre alle ore 11.00 presso l’Europauditorium del Palazzo dei Congressi di BolognaFiere. La sua ‘Lezione alla rovescia’, introdotta dal professore Fulvio Irace, prevede il coinvolgimento diretto di un gruppo di studenti che, salendo sul palco, dialogano con il maestro. Prima di questo appuntamento 2024, una lunga serie di designer, artisti, registi, fotografi e scienziati sono stati protagonisti di questo appuntamento, tipico di Cersaie, come Enzo Mari, Elio Caccavale, Alessandro Mendini, Riccardo Dalisi, Riccardo Blumer, Massimo Giacon, Ugo La Pietra, Fabio Novembre, Silvia Camporesi, Francesca Molteni e Stefano Mancuso.
Ironico e disobbediente, Iacchetti ha come punti di riferimento Aldo Rossi ed il grande Enzo Mari (maestro della prima Lezione alla Rovescia a Cersaie 2009) e di quest’ultimo ha seguito l’idea di un design democratico, in grado di essere alla portata di tutti. Un approccio che lo ha portato nel 2009 a ricevere un riconoscimento del Presidente della Repubblica per il progetto Eureka Coop, nato in collaborazione con la grande distribuzione nella convinzione che l’estetica e il bello possano convivere con il funzionale e intelligente, senza che ciò comporti prezzi impossibili. La capacità ironica, che pervade i suoi progetti, così come la sua volontà di sottrarsi al mainstream, lo hanno portato, fra le altre cose, a immaginare una mostra chiamata “Oggetti disobbedienti”. Afferma Giulio Iacchetti in una dichiarazione rilasciata a Domus “A cosa possono disobbedire degli oggetti? Forse a certe logiche del mercato che vorrebbero solo prodotti obbedienti allo stile e alla moda; disobbedienti alla regola di non disturbare, di non porre interrogativi, di non destare dubbi e incrinare consolidate certezze; disobbedienti all’idea che il design è cosa per pochi, comprensibile solo all’élite culturale ed economica; disobbedienti all’idea che nel disegno della bella forma si debba esaurire tutta la tensione progettuale, mentre credo che l’idea che anima i progetti, diluita in una buona dose d’ironia, sia di gran lunga il loro valore più prezioso”.
Giulio Iacchetti, industrial designer dal 1992. Vincitore di due Compasso d’Oro, nel 2009 è insignito del Premio dei Premi per l’innovazione, conferitogli dal Presidente della Repubblica per il progetto Eureka Coop. Sempre nel 2009 la Triennale di Milano ospita la sua mostra personale: “Giulio Iacchetti. Oggetti disobbedienti”. Da sempre attento al rapporto tra realtà artigiana e design, nel 2012 lancia Internoitaliano. È ideatore e curatore di mostre e art director per diversi brand del design. Nel 2023 fonda con Alberto Alessi il marchio “Il Tornitore Matto”.
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