Chi si aspettava passerelle di archistar, atmosfere glam o breaking news alla conferenza stampa del Salone del Mobile ieri è rimasto deluso. La sensazione è di un “congelamento” temporaneo della comunicazione, dipendente per lo più dai timori e dalle difficoltà causate in questo momento dal problema Coronavirus, che lascia aperti tanti possibili scenari… uno solo per ora è certo: il Salone del Mobile si farà, a Milano, dal 21 al 26 aprile.
E quindi atteniamoci ai dati, quelli che contano di più in questo momento più di molte parole, e che attestano l’importanza di un Salone del Mobile Internazionale che per il sistema Paese e ancora più il sistema produttivo italiano e per le singole aziende rappresenta un momento di mercato vitale. E siccome nonostante tutto (virus, psicosi, limitazioni logistiche, blocchi produttivi… ) the show must go on, è stato il messaggio debolmente argomentato ma reale che ieri il Presidente Claudio Luti ha inviato alla stampa, sarà compito dell’organizzazione attivare un piano B (dicono che gli Italiani siano maestri in questo!) per evitare di lasciare incompiuta o inespressa la missione Salone 2020. Nelle prossime settimane se ne parlerà sicuramente molto. Aspettiamo.
Nel frattempo sappiamo che con oltre 210.000 mq di superficie netta espositiva e più di 2.200 espositori dichiarati oggi anche quest’anno sarà il Salone del Mobile offrirà la possibilità di vedere e toccare con mano il meglio della produzione mondiale e made in Italy in testa nell’ambito arredo e design. Anno della Biennale Bagno, il Salone dedicherà i padiglioni 22 e 24 al Salone Internazionale del Bagno dove si ritroveranno 179 espositori (di cui 13 stranieri) su una superficie di 17.000 mq, a cui va sommata un’appendice di altri 15.500 mq dello spazio dedicato a S Project, con 101 espositori (di cui 39% esteri) focalizzati su progetti di interiors trasversali e proiettati verso scenari diversi come quello del wellness, dell’outdoor, del rivestimento e dei tessuti.
Se a ciò aggiungiamo gli oltre 3.000 mq del Salone Satellite (padiglioni 22-24) con 600 designer e neo-laureati di scuole internazionali che non vedono l’ora di presentare le loro innovazioni sul tema “Progettare per i nostri domani”, il quadro si fa prezioso, internazionale e intergenerazionale.
Questa è la notizia. Aperte le danze ora siamo curiosi di sapere come si prepareranno le aziende per questa edizione impegnativa anche dal punto di morale ma c’è tempo perché la preoccupazione possa rientrare lasciando spazio alla Bellezza che quest’anno il Salone del Mobile ha deciso di aggiungere alla lista dei valori del suo Manifesto.
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