Si è chiuso con successo di pubblico “live e social” il convegno organizzato da Il Bagno Oggi e Domani che si è tenuto questa mattina al Salone del Mobile 2015 a Milano. Idee e visioni made in Italy nel mondo… sì, ma da gestire meglio.
Aspettando il Salone del Bagno 2016 che, come auspicato anche da Roberto Snaidero in apertura dei lavori, si spera possa replicare il successo che i Saloni 2015 stanno avendo in questi giorni, Il Bagno Oggi e Domani e Assobagno di FederlegnoArredo hanno organizzato il convegno #ilbagnointheworld che si è tenuto questa mattina al Salone del Mobile e che, come promesso, ha proposto al pubblico in sala e non (grazie al supporto social media del blog Bagni dal Mondo) approfondimenti e riflessioni sul mondo dell’arredo bagno, oggi e domani, in Italia e nel mondo.
Di alto profilo i contributi offerti dai relatori, a partire dall’analisi dettagliata e aggiornata dei mercati prossimi (Francia) e meno prossimi (USA) su cui gli imprenditori dovranno puntare, fatta da Chiara Terraneo, responsabile area arredo FederlegnoArredo, e commentata da Mauro Guzzini, presidente di Assobagno, da cui è partita la prima vera provocazione della giornata. Perché il made in Italy si vende meglio all’estero che in Italia? Domanda che ha suscitato dibattito in platea ma anche del pubblico della rete. Il primo a provare a dare qualche risposta è stato lo stesso Guzzini: una filiera più compatta e più formata, maggiore capacità di comunicare il proprio brand awareness, capacità di cogliere le opportunità sul territorio. Ad esempio nel mondo dell’hotellerie, di cui Nicola Foschini, vice presidente Polo del Lusso di Accor Hospitality Italia e membro del consiglio direttivo di Confindustria Alberghi, ha fornito un bel quadro in termini numerici ma soprattutto in termini culturali. L’hotel è un media, in grado di raccontare tante storie, ha spiegato Foschini, anche quelle delle aziende e dei prodotti che hanno contribuito alla sua realizzazione e al suo successo. Da qui al mondo della progettazione e del design il passaggio è stato breve, grazie anche all’appassionato intervento di Roberto Palomba, studio Palomba+Serafini Associati, che nel raccontare come si deve approcciare oggi un progettista al progetto, al committente ma anche al destinatario della sua realizzazione, ha invitato a parlare di “stile made in Italy” non più di design made in Italy. E grazie anche a Luca Colombo, studio Matteo Thun & Partners, che è riuscito a trasmettere molto bene come un progettista oggi si debba necessariamente trovare il giusto compromesso tra idee, visioni e… budget, tempi, burocrazia. E grazie anche, last but not least, a Matteo Colombo, studio Progetto CMR, che ci ha fatto entrare nel cuore del design in tutte le sue sfaccettature.
Leggerete un più ampio report del convegno sul prossimo numero de Il Bagno Oggi e Domani (nella foto, da sinistra, Manuela Battaglino, Chiara Terraneo, Mauro Guzzini, Nicola Foschini)
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