La lunga storia e il successo di Bisazza si intrecciano saldamente a nomi di designer di fama internazionale che, ieri come oggi, rendono le sue collezioni uniche e distintive.
Fondata nel 1956 da Renato Bisazza, l’azienda è sempre stata animata da un forte spirito imprenditoriale che le ha permesso di diventare autorevole punto di riferimento nel panorama mondiale della decorazione. Fondamentale il rapporto con il mondo del design: a metà degli anni Ottanta l’incontro con Alessandro Mendini segna una vera e propria svolta. Grazie alla sua formidabile sensibilità cromatica, Mendini amplia le collezioni e le palette colori, invita colleghi a confrontarsi per la prima volta con il mosaico, avviando quel processo di simbiosi stilistica azienda-designer che è tutt’oggi l’anima della filosofia aziendale. Alla Direzione Artistica di Mendini succede Fabio Novembre e, dai primi anni 2000, con la consulenza artistica dell’architetto e designer Carlo Dal Bianco il mosaico diventa importante elemento di arredo e abito prezioso per tutti gli ambienti, dall’home all’hotellerie, alle spa. In un turbinio di veloce e continuo rinnovamento, Dal Bianco fonda il Bisazza Design Studio, rielabora il concept degli store monomarca nel mondo, realizza le prime sale espositive e poi gli spazi della Fondazione Bisazza per il Design e l’Architettura Contemporanea, luoghi in cui convivono la memoria storica dell’azienda, il suo continuo divenire e lo sguardo al futuro. L’azienda coinvolge sempre nuove figure internazionali del design, dell’architettura, della moda e dell’arte, e oggi guarda avanti con nuovi prodotti e iniziative, consolidando ulteriormente la sua forte identità di brand.
Fedele a se stesso
Piccole tessere, nei classici formati 1×1 e 2×2 cm, sono in grado di esprime un’amplissima gamma di soluzioni decorative. “È il multiplo che permette una forte libertà creativa, oltre che cromatica. Questo materiale ispira e permette una forte espressività – afferma Rossella Bisazza, oggi alla guida dell’azienda con il fratello Piero- e ogni collezione esprime il segno del designer, la sua personalità. Il rapporto con i designer ci stimola a immaginare nuove potenzialità, nuove applicazioni della materia in una prospettiva sempre diversa. Si pensi alle collaborazioni con Marcel Wanders, Jaime Hayon, Inda Mahdavi, Studio Job, Nendo, solo per citarne alcuni”. Anche lo sviluppo tecnologico ha svolto un ruolo fondamentale: dal mosaico in piastre di vetro tagliate con il diamante, l’azienda inaugura il decoro contemporaneo, grazie alla tecnologia digitale computerizzata. È una vera e propria rivoluzione che ha permesso di lanciare sul mercato un prodotto di pregio, moderno e di altissima qualità a costi decisamente inferiori rispetto al mosaico tagliato e posato a mano, quindi più fruibile da parte dei consumatori e oggi più personalizzabile, grazie al nuovo configuratore presente sul sito dell’azienda che permette di sperimentare innumerevoli soluzioni decorative. “Questo non esclude la possibilità di realizzare mosaici con la tradizionale tecnica artistica –aggiunge Rossella Bisazza– poiché abbiamo artigiani di alto livello. Il mosaico digitale, poi, non è interamente industriale: il controllo e la risistemazione delle tessere viene eseguita manualmente e solo così il prodotto finale acquista quella perfezione che ci distingue.”
Questo che avete letto è un estratto dell’articolo che si trova sul numero 319 del Bagno Oggi e Domani che potete leggere QUI.
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