In un edificio residenziale a pochi passi dall’Arena di Verona, il restyling di un appartamento nel rispetto filologico del passato e attento all’efficientamento energetico ha riguardato anche le aree benessere, caratterizzate da un gusto sobrio e discreto in grado di unire finiture di prestigio preesistenti con il design più attuale.
A pochi passi dall’Arena di Verona, un appartamento di 280 metri quadrati è stato oggetto di un recente intervento di interior design e di efficientamento energetico, entrambi condotti dall’architetto Michele Perlini nel rispetto del pregio storico dell’edificio. Elementi preesistenti della residenza come la pavimentazione in seminato, il soffitto a cassettoni e la sommità affrescata delle pareti, caratterizzano in parte anche i bagni convivendo con materiali di sintesi di ultima generazione (come il Lapitec in cucina), pezzi di pregiato design seriale ed elementi realizzati su misura.
“Tra le necessità del committente – sottolinea l’architetto – c’era quella di migliorare i locali dal punto di vista termico ed energetico. Non potendo intervenire sull’involucro, abbiamo optato, all’interno, per una scatola in calcio silicato che isola l’ambiente impedendo la formazione di muffe”.
La zona notte, composta da due camere con rispettivi bagni e uno studio, si sviluppa su stanze piccole, intime: nel bagno padronale, la pavimentazione in parquet a spina di pesce dialoga con quinte in legno che separano solo idealmente l’area benessere, con un approccio progettuale che rievoca le tendenze dell’ospitalità di lusso. La vasca freestanding, uno storico modello a forma ovoidale divenuto un’icona del design contemporaneo, abbina gradevolmente il Cristalplant, materiale di sintesi in cui è realizzata, con la pietra naturale dei rivestimenti e dei lavabi su disegno. Non manca infine la componente tecnologica, come l’impianto di ventilazione meccanica controllata che gestisce dal punto di vista termico e igrometrico l’ambiente, oltre purificare costantemente l’aria. “La natura è la fonte d’ispirazione del mio lavoro”, conclude Michele Perlini. “Non c’è niente di meglio di un progetto che parte dalla natura e ad essa ritorna”.
QUESTO È SOLO UNO STRALCIO DELL’ARTICOLO PUBBLICATO SUL NUMERO 341 DEL BAGNO OGGI E DOMANI
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