"Squadra, condivisione, confronto e sinergie devono essere le parole d’ordine per ogni azione. Il mio impegno da presidente di Assobagno andrà in questa precisa direzione". La nostra intervista a Elia Vismara
È stato eletto a fine luglio, quando sembravano esserci i primi timidi segnali di uscita dall’emergenza Covid e lo incontriamo dopo 3 mesi proprio nella sede di FederlegnoArredo a Milano, quando la situazione torna a farsi preoccupante, ma l’attività della Federazione e delle 11 associazioni che ne fanno parte continua a pieno ritmo. Lui è Elia Vismara, presidente di Assobagno, l’associazione che rappresenta oltre 150 imprese italiane produttrici di arredamento e articoli per il bagno, con un fatturato complessivo di circa 1.540 milioni di euro e una rappresentatività sul mercato italiano pari al 56% del fatturato dell’intero settore arredo bagno, stimato in circa 2,8 miliardi di euro nel 2019. Cifre che fotografano un settore che fino all’arrivo dell’emergenza sanitaria godeva di buona salute.
“È innegabile – ci racconta Vismara – che quanto è successo in tutto il mondo ci abbia costretto a ripensare ogni certezza, a confrontarci con tanti punti interrogativi sui quali non sempre abbiamo gli strumenti per dare risposte adeguate e soprattutto immediate. Ci aspettano sfide molto impegnative: se da un lato dobbiamo continuare a impegnarci per dare servizi ai nostri associati favorendo, ad esempio, la creazione di gruppi di lavoro tecnici su problematiche e opportunità comuni, dall’altro sarà nostro compito misurarci con un mercato profondamente mutato dagli eventi che hanno accelerato i processi di digitalizzazione e l’utilizzo di nuovi canali informativi”.
Un inizio non certamente facile. Come ha vissuto questi primi mesi alla guida di Assobagno?
Li ho vissuti e li sto vivendo con quel tanto di preoccupazione che non si può non avere, ma allo stesso tempo con la consapevolezza che non sono solo. E questo, mi creda, fa la differenza. Ci tengo infatti a ringraziare tutti i colleghi dell’associazione che in questo difficile momento non si sono mai risparmiati, la Federazione e la sua struttura che ci ha tenuti costantemente aggiornati su ogni normativa, provvedimento, perché tutto quello che veniva deciso a Roma aveva una ricaduta diretta sulle nostre aziende e sui nostri lavoratori. In Assobagno abbiamo davvero saputo far squadra, pur essendo a distanza, mettendo in piedi riunioni, incontri virtuali che ci hanno permesso una gestione smart ed efficace anche nei momenti più difficili. Lo dimostra anche l’alto grado di partecipazione, la gestione della stessa assemblea che ha portato alla mia elezione. Dati positivi di cui dobbiamo saper far tesoro e dai quali non si può più prescindere. Direi che cambiano gli strumenti con i quali lavoriamo, ma non la finalità dell’Associazione che è quella di sostenere al meglio i suoi associati, oggi ancor di più vista la difficoltà del momento. Purtroppo non ci sono certezze all’orizzonte e la certezza, si sa, è il pane quotidiano per qualsiasi azienda, per programmare il proprio futuro e i propri investimenti. Nonostante tutto siamo in un momento costruttivo e riflessivo per l’Associazione il cui programma dei prossimi 4 anni andrà in continuità rispetto al passato, con l’intento non solo di garantire i servizi agli associati, ma addirittura di implementarli. Penso a forme di digitalizzazione e necessariamente alla formazione che resta un pilastro della nostra azione. E per farlo è indispensabile marciare uniti, dobbiamo saper fare squadra con tutti gli attori della filiera, distributori compresi”.
E i dati del settore cosa dicono?
A oggi posso dirle che i dati del comparto non sono così negativi. Certo, non possiamo fare confronti con il 2019, ma se a marzo mi avesse fatto la stessa domanda, sicuramente le avrei dato una risposta più catastrofica. Nonostante tutto, il mercato ha saputo reagire e contenere le perdite. Con questo non voglio dire che la crisi non ci sia, anzi, ma allo stesso tempo credo che la qualità e affidabilità dei nostri prodotti, quel saper fare che contraddistingue il nostro Made in Italy, abbia fatto la differenza e ci abbia permesso di attutire un po’ il colpo. Oltre al fatto che i mesi chiusi in casa, hanno spinto proprio il mercato del bagno, dell’arredo. Abbiamo tutti vissuto i nostri appartamenti molto di più e abbiamo deciso magari di fare quelle modifiche o quegli acquisti che rimandavamo da tempo. Adesso però credo sia il momento delle sinergie e delle partnership, bisogna tenere duro insieme e grazie anche all’interlocuzione con le istituzioni riusciremo a trovare le soluzioni migliori per il settore.
Il settore quindi è in crisi ma non così tanto e il grado di salute dell’associazione qual è?
Assobagno è operativa e attiva su più fronti e come altre associazioni di FederlegnoArredo è proprio durante il lockdown che ha portato a casa addirittura qualche associato in più, a dimostrazione della qualità del lavoro svolto e di quanto far parte di questa famiglia abbia un enorme valor aggiunto. Ma sarebbe sciocco non ricordare che momenti così complessi portino con sé anche qualche difficoltà che, lo premetto, stiamo cercando di superare in uno spirito collaborativo e propositivo. Mi riferisco ai codici Ateco, che tutti noi abbiamo imparato a conoscere quando il governo decideva quali attività tenere chiuse e quali aperte. In quel momento, ci siamo resi conto che non sempre i codici Ateco rispecchiano la realtà attuale e l’evolversi del mondo produttivo. Questa situazione ci ha messo nella condizione di confrontarci all’interno delle regole confindustriali facendo emergere alcune categorie merceologiche di Assobagno che risultano più affini al mondo meccanico e quindi dovrebbero essere collocate in altre associazioni (es. Anima), ma grazie alla piena collaborazione che contraddistingue il mondo confindustriale, stiamo lavorando per trovare un’intesa che possa generare del valore aggiunto alle imprese che si trovano in questa situazione salvaguardando i loro interessi e possa essere un ottimo esempio di collaborazione tra diverse realtà associative confindustriali. Perché come ho detto prima la sfida che il Covid ci ha messo davanti, nessuno può vincerla da solo. Squadra, condivisione, confronto e sinergie devono essere le parole d’ordine per ogni azione. Il mio impegno da presidente di Assobagno andrà in questa precisa direzione.
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