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ISH digital 2021 | Al centro l’“Indoor Environment Quality”

Gli esperti concordano sul fatto che nell’attuale pandemia di Covid-19 per proteggere le persone dalle infezioni negli spazi chiusi gli impianti di ventilazione e climatizzazione svolgeranno un ruolo decisivo. Se ne parla a ISH digital 2021

Tra i temi centrali di ISH Digital 2021 c’è l’“Indoor Environment Qualityʺ, ossia la qualità e gli standard di igiene dell’aria indoor.

Che si tratti di uffici, edifici amministrativi e luoghi per eventi, ristoranti, cinema, teatri, grandi magazzini, negozi, supermercati, strutture per il tempo libero o siti industriali: ovunque le persone trascorrono molto tempo, gli impianti di ventilazione e climatizzazione assicurano che l’aria venga costantemente percepita come fresca, mantenendo le temperature interne e il livello di umidità piacevoli e adeguati alle esigenze del momento. In termini tecnici si parla di “comfort termico” e di “Indoor Environment Quality” (IEQ), che coinvolge diversi fattori.

È possibile ottenere una soddisfacente qualità dell’aria interna aprendo una finestra, perlomeno temporaneamente. Questo approccio presenta però notevoli limitazioni e possibili effetti negativi sul comfort e sulla qualità dell’aria: in estate gli ambienti interni si surriscaldano a causa dell’afflusso di aria calda dall’esterno, mentre in inverno l’aria fredda esterna raffredda le stanze. Allo stesso tempo l’aria indoor diventa estremamente secca, il che irrita le mucose e aumenta il rischio di infezioni da batteri e virus. Questi problemi non si presentano durante il funzionamento di un sistema di ventilazione che immette negli ambienti interni aria costantemente filtrata, riscaldata o raffreddata e, contemporaneamente, estrae dalle stanze l’aria viziata. Ciò significa che solo un sistema di ventilazione meccanica può garantire una buona qualità dell’aria indoor per tutto l’anno.

Gli esperti concordano sul fatto che nell’attuale pandemia di Covid-19 per proteggere le persone dalle infezioni negli spazi chiusi gli impianti di ventilazione e climatizzazione svolgeranno un ruolo decisivo. “I sistemi di ventilazione giocano qui un ruolo importante, perché attraverso il ‘lavaggio’ costante degli ambienti interni con grandi volumi di aria esterna pulita si riduce significativamente la concentrazione del Coronavirus sotto forma di aerosol nell’aria indoor, limitando notevolmente il rischio di infezione”, afferma Günther Mertz, amministratore delegato della FGK – Associazione professionale della climatizzazione per edifici.

In sostanza, più aria esterna viene utilizzata, migliore sarà l’effetto. E se il sistema di ventilazione esistente non dovesse essere sufficiente per un adeguato ricambio d’aria dall’esterno e una significativa riduzione della trasmissione del Coronavirus via aerosol, si raccomandano due ulteriori misure. In primo luogo le finestre dovrebbero essere aperte a intervalli regolari per fornire un’ulteriore ventilazione; secondo, dovrebbero essere installate delle unità di purificazione dell’aria supplementari direttamente negli ambienti indoor.

Questi dispositivi aspirano costantemente l’aria interna, filtrano i virus che possano essere in essa contenuti tramite filtri ad alte prestazioni – almeno fino al 99% – e poi reimmettono l’aria purificata nella stanza. Tali dispositivi, che sono consigliati anche dai virologi, sono oggi disponibili presso molti produttori in un’ampia gamma di design e offrono varie opzioni per la regolazione del flusso d’aria. Sono adatti per fornire un’efficace protezione supplementare contro l’infezione da Coronavirus, ad esempio, in aule scolastiche, uffici open space e sale conferenze, ma anche in studi medici e sale fitness.

Se ne parla approfonditamente a ISH digital 2021