Ceramics of Italy Tile Competition è il concorso internazionale di architettura dell’industria ceramica italiana e Cersaie che premia le migliori opere architettoniche realizzate con superfici ceramiche italiane
All’interno del programma di appuntamenti di “costruire, abitare, pensare” a Cersaie 2024, si è tenuta la premiazione della prima edizione del concorso Ceramics of Italy Tile Competition, presso l’Auditorium di The Square al Centro Servizi di Bologna Fiere. La premiazione si è svolta all’interno di una conferenza sul futuro del mondo della progettazione, che ha visto la partecipazione dei giurati del concorso, moderati da Aldo Colonetti.
Ceramics of Italy Tile Competition è il concorso internazionale di architettura dell’industria ceramica italiana e Cersaie che premia le migliori opere architettoniche realizzate con superfici ceramiche italiane e nasce dall’unione dei due concorsi della ceramica italiana, il Design Competition per il mercato nordamericano, esistente da oltre trent’anni, e La Ceramica e il Progetto, da undici anni la competizione per l’Italia. Il nuovo concorso riguarda sia l’Europa che il Nord America, ad anni alterni, partendo nel 2024 dall’Europa e poi dal Nord America nel 2025. Per tutta la durata di Cersaie, nello spazio di The Square è posizionato un maxischermo che ripercorre la storia dei due concorsi.
La Giuria internazionale ha esaminato gli oltre 90 progetti pervenuti, tenendone in considerazione creatività, funzionalità, appeal estetico, sostenibilità e uso del materiale ceramico. Presidente di Giuria è Louisa Hutton (architetto fondatore dello studio Sauerbruch-Hutton di Berlino) affiancata da Domitilla Dardi (storica e curatrice di design), Luca Molinari (architetto e Professore di Teoria e Progettazione Architettonica dell’Università della Campania), Steve Clem (architetto dello studio TVS di Atlanta) ed Emilio Mussini (Presidente Commissione Attività Promozionali e Fiere Confindustria Ceramica).
Nella categoria Residenziale ha vinto il progetto “Barn Regeneration” a Pompiano (BS) realizzato dallo studio Andrea Benedetti Architetto, che vede l’utilizzo di piastrelle di Florim. Questa residenza privata rappresenta una raffinata trasformazione con cambio di destinazione d’uso da agricolo a residenziale. I rivestimenti in gres porcellanato sono capaci di instaurare un naturale dialogo tra passato e presente, che coesistono in perfetta armonia. La ceramica è stata utilizzata per il rivestimento dei pavimenti sia interni che esterni, delle scale, del mobile TV, dei bagni, delle camere, così come le grandi lastre per il top il lavello e i fianchi dell’isola della cucina.
Vince il premio per la categoria Non Residenziale il progetto “Spiga 26” a Milano di Studio Alessandro Scandurra SSA, che vede l’utilizzo di piastrelle di Cotto d’Este. Si tratta di una ristrutturazione gentile e rispettosa dell’ambiente. L’intervento di tipo conservativo e l’impiego di materiali provenienti dal territorio circostante (come le piastrelle dall’Emilia Romagna), hanno permesso una importante riduzione dei consumi energetici, rispettando così i più alti standard di sostenibilità. Il rivestimento tridimensionale si presenta chiaramente come uno strato aggiuntivo non strutturale, quasi come una tenda. Inoltre, riprende i dettagli dell’architettura originale al livello inferiore. L’accostamento tra nuovo e antico consegna all’edificio un “vestito su misura” che si inserisce perfettamente nel contesto urbano circostante.
Nella categoria Design e nuove applicazioni vince “Metropolitan Waves” a Chiari (BS) dello studio Alepreda Architecture, che ha utilizzato piastrelle di Vogue. Metropolitan Waves è una serie di quattro elementi progettati sulla base della modularità delle piastrelle tridimensionali dal colore blu. Il nome del progetto trae ispirazione dal mutevole skyline delle città metropolitane e questi piccoli grattacieli possono essere utilizzati come piedistalli, tavolini indipendenti o parti di composizioni più complesse.
La Giuria ha altresì deciso di conferire 4 Menzioni.
Per la categoria Residenziale la menzione va allo studio Gianluca Costanzo per il progetto “Casa RP” a Milano, nel quale sono stati utilizzati prodotti di varie aziende: Francesco De Maio, ABK, Appiani, Vogue, Italgraniti, Etruria design e Ceramica Flaminia. In questa ristrutturazione di un’abitazione privata, troviamo un uso diffuso di ceramica italiana, sia nei pavimenti che nei rivestimenti interni. Quasi una galleria d’arte, con innumerevoli combinazioni cromatiche eleganti, che sembrano voler creare un gioco di forme e colori. Formati tradizionali a rappresentare un legame con la storia della ceramica italiana che però guarda al futuro: infatti, la ricerca tecnologica ha reso possibile l’utilizzo di pezzi speciali tridimensionali, accanto all’utilizzo di piastrelle iconiche come quelle disegnate da Gio Ponti. Anche i sanitari sono rigorosamente Made in Italy.
Prima menzione nella categoria Non Residenziale a “Ristorante DaV in Torre Allianz” a Milano, dello studio Andrea Maffei Architects che ha utilizzato piastrelle di Casalgrande-Padana, Florim e Laminam. Il ristorante si trova al primo piano della Torre Allianz progettata da Arata Isozaki e Andrea Maffei all’interno del complesso Citylife. Il progetto è l’esaltazione delle grandi lastre ceramiche. Ad accogliere gli ospiti, un elegante corridoio ispirato alle pietre naturali e realizzato con le lastre effetto pietra piasentina applicate a pavimento in tutto il ristorante e come rivestimento a parete nella sala da pranzo e nei bagni. Grandi lastre anche per l’accogliente bancone e nella zona bar, applicate per rivestire l’alzatina della zona adibita alla preparazione dei drink. L’andamento continuo delle grandi superfici, interrotto solo qua e là da morbide venature, contribuisce a un effetto pelle liscia e sinuosa e si trova in perfetta armonia con gli altri materiali di design utilizzati nell’intera struttura.
Seconda menzione nella stessa categoria per “Olympic” a San Giovanni di Fassa (TN) dello studio NOA che ha utilizzato prodotti delle aziende Ragno e Progetto Baucer. Un modello di intervento mimetico e sostenibile, che offre ai suoi ospiti una full immersion ancora più emozionante nello splendido scenario dolomitico. Le piastrelle sono state utilizzate nelle stanze, nei bagni, nella spa privata della suite e nella sauna sospesa. Le cromie variano notevolmente creando abbinamenti che fanno risaltare ancora di più lo spettacolo del paesaggio circostante. L’estrema versatilità della ceramica in termini di colori, formati e dimensioni la rende ideale per questo progetto. Inoltre, la sua elevata resistenza ai prodotti chimici, la durabilità, l’igiene e le proprietà antiscivolo la rendono particolarmente adatta alle aree wellness, dove l’acqua è sempre presente.
Per la categoria Design e nuove applicazioni, menzione d’onore al progetto “Community Center” a Laubach (Germania), realizzato dallo studio Ankestern Interior con la scelta di piastrelle di Ergon (Emilgroup). Per la ristrutturazione del centro comunitario in questa località della Germania sono state scelte piastrelle di ceramica speciali in colori, texture e motivi vivaci dalla forte connotazione di design. La durabilità della ceramica è stato l’elemento principale per l’utilizzo in un progetto dall’elevato traffico come questo, aggiungendo quell’elemento distintivo che migliora l’estetica di tutto l’ambiente.
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