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Marmomac 2017: industria lapidea resistente 

Nel 2016 l’estrazione di marmi e graniti è cresciuta del 3% e l’interscambio globale è salito a quota 22 miliardi di euro. Sono queste le premesse dell’edizione 2017 della manifestazione Mamomac, dedicata ai materiali lapidei e alle tecnologie per la lavorazione.

Si terrà dal 27 al 30 settembre l’edizione 2017 di Marmomac, fiera di riferimento di un mercato che conta nel 2016 su una quota di interscambio di oltre 22 miliardi di euro. Sono queste le premesse della 52esima edizione della fiera dedicata alla filiera della pietra naturale, ai prodotti grezzi, semilavorati e finiti, a macchinari, tecnologie e accessori per la lavorazione fino alle ultime applicazioni nell’architettura e nel design.

La manifestazione è stata presentata lo scorso 30 maggio presso la Terrazza Martini di Milano da Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, presidente e direttore generale di Veronafiere SpA, insieme a Luciano Galimberti, presidente di ADI-Associazione per il disegno industriale, Raffaello Galiotto, designer, e Luca Molinari, storico e critico di architettura.

Il comparto nel 2016 ha visto aumentare del 3% sul 2015 l’attività mondiale di cava, con 145 milioni di tonnellate di marmi e graniti estratti. Per quanto riguarda il mercato italiano, l’export lapideo italiano nel 2016, dopo sei anni consecutivi di crescita, ha rallentato del 4%, fermandosi ad un controvalore di 2,1 miliardi di euro, il valore aggiunto dei materiali lavorati dalle aziende tricolori ha toccato il massimo storico, raggiungendo la quotazione di 60 euro al metro quadrato, contro una media dei concorrenti che si ferma a 32 euro.

Stesso discorso per i macchinari e le tecnologie dedicate che vedono primeggiare quelle progettare in Italia, con una quota del 38% delle vendite complessive e un prezzo al quintale salito dai 1.112 euro del 2015 ai 1.184 dell’anno scorso, nonostante, anche in questo caso, le esportazioni nel 2016, pari a 680 milioni di euro, abbiano registrato una contrazione dell’11 per cento.  

“Marmomac – commenta Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – ad ogni nuova edizione rafforza la propria leadership di piattaforma globale per business, formazione e innovazione legati alla pietra naturale. Un ruolo riconosciuto anche dal Governo italiano che dal 2015 ha inserito la rassegna tra quelle strategiche nell’ambito del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy portato avanti dal Mise-ministero per lo Sviluppo economico e da Ice-Agenzia. Anche per questa edizione continua il percorso di sviluppo della manifestazione che sarà rafforzato ulteriormente dalla recente trasformazione di Veronafiere in SpA, dal nuovo piano industriale da 100 milioni di euro di investimenti al 2020 e dalla digital transformation collegati”.