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VIDEO Osservatorio 2022 | Intervista a Giuseppe Presotto, AD di Arblu

Che cosa succede quando si ha a che fare con un catalogo prodotti "polimaterico"?

Arblu è un’azienda che rappresenta bene il mondo dell’arredobagno made in Italy. La produzione spazia dai box doccia ai mobili, dai lavabi ai termoarredo fino alle carte da parati. Una solida realtà imprenditoriale a conduzione familiare, che impiega circa 120 dipendenti e che l’anno scorso ha realizzato un fatturato di 40 milioni di euro. Giuseppe Presotto, AD dell’azienda, ci ha parlato degli sviluppi futuri del nostro settore, partendo dal ruolo che i materiali hanno nella sostenibilità del prodotto finale.

Essere polimaterici è caratteristica tipica di Arblu, il che porta Arblu a dedicare grande attenzione e competenza allo studio e alla selezione dei materiali…

Da sempre trattiamo diverse tipologie di prodotto e tutte richiedono differenti tecnologie di produzione. Scegliamo i materiali più adatti a ciascun ambito produttivo con un approccio scientifico e funzionale, senza perdere d’occhio il risultato estetico. Questo modo di operare ci aiuta molto e ci permette di riuscire a soddisfare le necessità dei nostri clienti in modo diverso e con prodotti molto differenti tra loro.

Come pensa si possa tradurre – anche in termini commerciali – la sostenibilità dei prodotti Arblu in relazione ai materiali adottati per la produzione delle vostre collezioni?

Puntiamo a fornire prodotti e servizi che rendono più longevi i nostri prodotti, risolvendo così anche aspetti legati allo spreco. Per servizi, intendo attività di manutenzione periodica dei mobili e dei box doccia, allo scopo di prolungarne la vita media. Questo significa per noi sostenere una politica ecologica. In questi ultimi anni abbiamo anche lavorato molto per accorciare la nostra filiera di approvvigionamento delle materie prime, prediligendo quelle che provengono da luoghi vicini a noi e che appartengono alla tradizione del nostro territorio. In termini ambientali i benefici sono tanti (pensiamo ai trasporti…) ma anche in termini economici e culturali. Anche questo è un valore, sia per l’azienda che per il cliente finale.

Il diffuso interesse sui temi del riciclo e del fine vita dei prodotti ha indotto le aziende a raccontarsi di più verso il mercato. Questo vi può aprire delle opportunità?

Oggi il cliente finale chiede informazioni molto dettagliate, dobbiamo essere pronti a comunicare meglio e bene. Si dà per scontato che il nostro sia un prodotto di qualità, in sé è quasi una commodity. Per creare valore aggiunto si possono utilizzare strumenti di comunicazione diversi, che soddisfino le aspettative del cliente finale con informazioni precise, complete e puntuali che raccontino il prodotto in modo nuovo e più approfondito.