Osservatorio Arredobagno

Osservatorio 2022 Internazionalizzazione | Esplorare nuovi mercati

Affrontare nuovi mercati comporta dei rischi se non si è bene informati e attrezzati per la complessa gestione che l’internazionalizzazione comporta. A chi rivolgersi per comprendere ed esplorare nuovi mercati?

Tutte le imprese di ogni dimensione devono guardare a un mercato allargato, oltre a quello interno, e nessuna azienda può sottrarsi a un processo di internazionalizzazione. Certo, non è cosa semplice, oggi si innescano problematiche che influenzano e complicano ulteriormente questa strada. Ricordiamo che il costo dell’energia in Italia è molto più alto di altri paesi come Spagna e Francia. Sulle strategie di presidio dei mercati esteri pesa certamente la congiuntura attuale ma, come osserva Gianluca Marvelli, Amministratore delegato Koh-i-Noor, vi è anche dell’altro: “A mio parere, tra i fattori che condizionano l’internazionalizzazione delle aziende del settore bagno c’è una questione legata alla complessità e alla dimensione delle aziende stesse. È necessaria una ulteriore crescita in termini di dimensione internazionale. Oggi le attività di struttura e rete commerciale, di logistica, di post vendita, sono aspetti che – osservando il quadro delle aziende di arredobagno e delle loro dimensioni – possono limitare il presidio di mercati lontani. Questo è uno dei temi su cui l’Associazione Assobagno sta lavorando.”

Quali sono i principali fattori da analizzare? “È importante farsi guidare dai dati – suggerisce Yasmine Kahouachi di Oriens Consulting – questo è il pre-requisito per costruire una strategia vincente in grado di prevedere gli eventi anziché subirli, soprattutto in un contesto di nuovo mercato che non si conosce. L’analisi dello stato economico è la base per affrontare la volatilità nel numero delle vendite e quindi nel fatturato, l’intensità del rischio economico si evolve in base al mercato selezionato. Un ulteriore aspetto da considerare è l’ambiente legale di un paese. È utile sapere se i paesi a cui ci si rivolge rispettano i diritti contrattuali e vi è una chiara indipendenza dei tribunali perché in caso di disaccordo dopo la firma di un contratto, è necessario poter fare affidamento su un solido contesto legale.”

Pre-requisito è che, attraverso l’export, l’azienda riesca a trasformare la propria organizzazione e gestione, passando da una dimensione locale a una internazionale. “La sfida – sottolinea la Kahouachi – è di eccellere nel coordinare risorse geograficamente disperse. La gestione delle scorte, del personale o dell’infrastruttura può diventare rapidamente complessa. Le esigenze dei consumatori possono variare da un paese all’altro a causa delle differenze culturali. La domanda è legata alle esigenze dei clienti, quindi può variare in base alla provenienza dei clienti e si deve riuscire ad adattare sufficientemente la strategia di marketing a queste specificità locali. In un ambiente globale, le aziende si evolvono in condizioni dinamiche e mutevoli, l’internazionalizzazione rafforza questa dinamica ed è importante essere informati sulle tendenze del mercato. I dati di importazione ed esportazione relativi a un prodotto specifico sono facilmente accessibili, come tutti i dati citati precedentemente. Le fonti di informazione sono importantissime, saperle consultare e portare a proprio vantaggio numeri e dati sia qualitativi sia quantitativi farà la differenza negli aspetti cruciali più pratici.”

Supporti dalle Associazioni

Affrontare nuovi mercati comporta dei rischi se non si è bene informati e attrezzati per la complessa gestione che l’internazionalizzazione comporta. A chi rivolgersi per comprendere ed esplorare nuovi mercati? Oltre alle Associazioni nazionali confindustriali ci sono anche le Associazioni di categoria e di territorio che, insieme, svolgono diverse attività a livello di governo e azioni di lobby comuni e trasversali. “FederlegnoArredo è una Federazione di categoria e tra le sue molteplici attività – afferma Marvelli – rientra certo il supporto all’internazionalizzazione delle aziende. C’è, quindi, la ferma volontà di perseguire e rafforzare la capacità di analisi e la conoscenza dei vari mercati, oltre a fornire strumenti che possano sostenere le aziende nel loro cammino verso l’export. ”

A questo proposito ricordiamo gli Outlook realizzati dal Centro Studi della Federazione – il primo è del 2008 – e la rubrica dedicata all’export con informazioni di tipo tecnico, doganale, statistico e di assistenza legale, solo per fare qualche esempio. “Devono essere cammini condivisi, piattaforme che portino il settore arredobagno nel suo insieme in nuovi territori dove la presenza non è ancora così diffusa, e poi ciascuna azienda svolgerà la sua parte. ”

Gianluca Marvelli, che è stato Presidente di Assobagno dal 2008 al 2014, prosegue ricordando che “L’Associazione è impegnata nel creare momenti di aggregazione e, insieme a FederlegnoArredo, offre diversi servizi mirati a favorire l’export delle nostre aziende.” Tra questi, l’impegno nel favorire la partecipazione collettiva delle aziende di arredobagno a manifestazioni fieristiche estere importanti come l’ISH di Francoforte. Punto di partenza fu il Salone Internazionale del Bagno – avviato nel 2005 – che ha certificato l’evoluzione della stanza da bagno da luogo di semplice funzione ad ambiente da arredare. “Questo – afferma Marvelli – è stato un cambiamento strategico fondamentale che, dando valore al made in Italy del nostro settore, ha fortemente contribuito all’internazionalizzazione delle aziende arredobagno.”