Osservatorio Arredobagno

Osservatorio 2022_Logistica e distribuzione | Le tre fasi della logistica

Come sta cambiando la logistica? E quali sono le soluzioni per rendere più efficiente e sostenibile la supply chain, in questo caso quella relativa al mondo dell’arredobagno? La terza puntata dell'Osservatorio Arredobagno 2022

Tema complesso, quello della logistica, che coinvolge diversi attori, in primis le aziende di produzione e quelle di distribuzione e trasporto a vari livelli. Una iniziale considerazione riguarda l’attualità: in un mercato globale, l’impresa di produzione non può gestire da sola la logistica, al suo interno dovrebbe avere una figura dedicata, in grado di costruire una catena sia fisica sia di sistemi informatici per organizzare le soluzioni migliori, affidandosi a operatori specializzati sia per la distribuzione del prodotto finito che per l’approvvigionamento delle materie prime e, spesso, anche per la gestione del magazzino.

Inoltre, il prodotto arredobagno ha dimensioni quanto mai variabili, si va dal meno ingombrante come il rubinetto o l’accessorio, al più voluminoso come il mobile o la vasca. Questo comporta che già in fase di progettazione si dovrà tenere conto della fase di trasporto, i mobili smontabili di Ikea ce lo hanno insegnato da tempo. Anche la sostenibilità svolge un ruolo fondamentale: trasporti che riducono consumi ed emissioni inquinanti per contenere i costi del servizio, significa un risparmio che incide non poco sul prezzo finale del prodotto.

LE TRE FASI DELLA LOGISTICA

Logistica significa muovere e conservare cose e informazioni. I flussi informativi, infatti, sono importanti quanto quelli fisici. Possiamo distinguere la logistica in tre fasi: approvvigionamento in arrivo (materie prime, semilavorati, componenti aggiuntivi ecc.), interna al ciclo di produzione (mono impianto o tra più impianti), distribuzione verso il cliente. Come rendere più efficiente e sostenibile la filiera logistica, soprattutto nella terza fase? Cominciamo con l’analizzare la supply chain.

LOGISTICA DI APPROVIGIONAMENTO

Questa prima fase gestisce le forniture necessarie alla vendita e alla realizzazione di prodotti lavorati e semilavorati e di materie prime. Esistono tre metodi di gestione dell’approvvigionamento di un’azienda. Just-in-time: il materiale necessario viene ricevuto soltanto quando serve a completare il processo produttivo, mai prima. In questo modo si evita lo stoccaggio; sincronizzazione con la produzione: le forniture sono programmate in modo da prevedere le esigenze della produzione. Così si conosce in anticipo quando arriverà la merce, in quale quantità e se deve essere temporaneamente stoccata; stock di sicurezza: si stocca merce oltre le esigenze di produzione per affrontare eventuali imprevisti legati alla variazione della domanda o ai ritardi dei fornitori. Dopo lo shock della pandemia da Covid e della guerra, che hanno fatto saltare le catene di approvvigionamento lunghe, tutti stanno rivalutando la necessità di avere dei buffer, ovvero stock di materie prime e semilavorati. Anche chi faceva a meno della logistica, ne sta rivalutando l’importanza.

LOGISTICA DI PRODUZIONE

La seconda fase è la logistica di produzione o logistica industriale, che raggruppa e ottimizza tutti i processi che si susseguono dall’acquisto delle materie prime fino alla creazione del prodotto. I sistemi di produzione più comuni sono due. Il primo è la produzione per stock o sistema “push”: i prodotti vengono realizzati in anticipo e poi stoccati all’interno del magazzino. L’ufficio commerciale vende solo lo stock disponibile. La seconda è la produzione su ordinazione o sistema “pull”: il prodotto viene realizzato dopo aver ricevuto l’ordine del cliente. La finalità principale della logistica di produzione è la riduzione del “lead time”, ossia del tempo che intercorre dal ricevimento dell’ordine di fabbricazione al prodotto finito.

LOGISTICA DI DISTRIBUZIONE

La terza fase è la logistica distributiva – la nostra indagine affronta nel dettaglio proprio questo tema – che garantisce che un prodotto o un bene arrivi al cliente in modo rapido ed efficiente. Avere prodotti finiti a magazzino è un costo e un rischio a causa della variante obsolescenza. Tuttavia, nella grande incertezza di questo periodo è meglio correre questo rischio piuttosto che non avere prodotti per rispondere alla domanda, magari perché manca un solo componente. Quindi, anche chi ha adottato il sistema “pull” si sta muovendo verso la costituzione di scorte di prodotti finiti. Ci sono due modalità di fare logistica di distribuzione: quella “interna” vede il produttore che gestisce direttamente il magazzino e le spedizioni, mentre in quella “esternalizzata” il produttore fa gestire il magazzino e le spedizioni da una società specializzata in logistica. A sua volta, la logistica di distribuzione esternalizzata può essere configurata secondo due modalità: il magazzino gestito da terzi è situato all’interno della fabbrica oppure è fuori dalla fabbrica.

IL MODELLO è SARTORIALE!

Non esiste un modello di logistica “ottimale” in assoluto poiché questo deve adattarsi alle caratteristiche dell’azienda e del suo mercato. Facciamo due esempi estremi: il primo è quello di un’impresa monoprodotto che fornisce un mercato locale. Probabilmente può fare tutto in casa, senza coinvolgere una società terza, specie se decide di vendere “franco fabbrica”, cioè lasciando al cliente il compito di organizzare il trasporto. Diversamente, un’impresa multiprodotto che fornisce un mercato globale ben difficilmente sarà in grado di gestire da sola in modo efficiente la logistica di distribuzione, soprattutto per servire mercati secondari e/o interfacciarsi con modi di trasporto meno tradizionali. Un valido aiuto viene dalla funzione di consulenza del Supply Chain Manager che, avendo una visione trasversale dei processi interni all’impresa, realizza un’integrazione end-to-end per delineare e seguire tutto il processo, dalla produzione al magazzino interno e a quello/i esterno/i, fino al cliente finale. In definitiva, qualunque impresa cerchi di evolvere, uscendo dallo stretto ambito locale per affacciarsi al mercato globale dovrà affrontare la scelta sia di una figura professionale in grado di sincronizzare produzione e logistica nei suoi diversi aspetti, sia di un partner logistico che la affianchi in modo efficace ed efficiente.

L’articolo completo lo trovi sul nuovo numero del Bagno Oggi e Domani.