In occasione della conferenza stampa di fine anno, oggi Confindustria Ceramica ha diffuso gli ultimi dati 2015 del mercato delle piastrelle: vendite a 401 milioni di metri quadrati (+1,4%), export in crescita (+1,8%), situazione stabile in Italia (-0,3%). Va bene la a fiscalità sulla casa, non quella sulle imprese. Resta invece la preoccupazione per il rinnovo dei dazi antidumping, minacciati dalla concessione alla Cina del MES.
Oggi a Sassuolo si è tenuta la conferenza di fine anno di Confindustria Ceramica, un’occasione – come tutti gli anni – per fare il punto sul mercato e sulle imprese del settore delle ceramiche da rivestimento.
Il 2015 si chiude per l’industria italiana delle piastrelle di ceramica con esportazioni nell’ordine dei 320 milioni di metri quadrati (+1,8%) e vendite stabili per 81 milioni di metri quadrati sul mercato nazionale (-0,3%). Tra le aree geografiche che hanno messo a segno le migliori performance nel 2015 si registrano il Far East (+7,2%), l’area NAFTA (+6,3%) i Paesi del Golfo (+5,5%), l’area Balcanica (+3,7%). In flessione invece il Nord Africa (-3%) e l’Europa Centro Orientale (-5,6%), dove la crisi della Russia ha dimezzato la capacità di assorbimento del mercato, anche in conseguenza delle note sanzioni UE. La produzione di ceramica italiana crescere di alcuni milioni di metri quadrati (393 milioni; +3,0%), sia per assecondare l’espansione della domanda che per il completamento del ciclo di destoccaggio di prodotti finiti, presenti in eccesso nei magazzini. Nel complesso, il 2015 registra una ripresa nelle vendite (+1,4%), grazie alla fine della caduta della domanda sul mercato italiano (-0,3%) e ad una espansione, seppur su valori più limitati rispetto al 2014, delle esportazioni (+1,8%) e della produzione (+3%). Le previsioni parlano di tassi di vendita complessivi in crescita particolarmente per il contributo dell’export, su cui però pesano le tensioni internazionali, e di un mercato italiano stabile. Positive indicazioni emergono dall’esame dei bilanci 2014 delle aziende ceramiche considerate nel loro insieme. Il campione analizzato da BPER mostra un EBITDA di settore pari all’11,1% una redditività da gestione caratteristica positiva ed in grado di generare un apprezzabile flusso di cassa. L’incidenza del circolante sul fatturato 2014 si riduce di tre punti percentuali al 38,7%, grazie a percorsi di efficientemente sul stock di magazzino e alla selezione dei crediti commerciali. Tale aspetto ha determinato un miglioramento nei livelli di capitalizzazione del settore, ora prossimi all’80% del capitale investito, superiore ai livelli pre crisi quando erano più consistenti il magazzino prodotti finiti ed il ricorso al credito.
Allo studio illustrato oggi pomeriggio, messo a punto da Confindustria Ceramica in collaborazione con Prometeia e Banca Popolare dell’Emilia Romagna, ha partecipato anche il professor Marco Fortis dell’Università Cattolica di Milano, insieme al Direttore Generale di BPER Fabrizio Togni e al Presidente di Confindustria Ceramica Vittorio Borelli, che ha commentato: “L’ormai imminente approvazione della Legge di Stabilità per il 2016 contiene aspetti positivi sul tema della fiscalità mi riferisco all’eliminazione di Imu e Tasi sulla prima casa, come anche alla proroga agli incentivi sulle ristrutturazioni edilizie e a quelli sul risparmio energetico, per i quali abbiamo apprezza la conferma di aliquote e massimali, anche se avremo preferito che venissero rese strutturali. Altra cosa che abbiamo apprezzato è l’eliminazione dell’Imu sugli imbullonati, un alleggerimento sulla fiscalità alle imprese che però rimane ancora troppo alta e che vede la presenza di balzelli – come gli oneri impropri pagati per il finanziamento delle fonti rinnovabili, la tassazione sull’energia prodotta dalla cogenerazione, il contributo per il finanziamento all’Autorità Antitrust e, in ambito locale, le modalità di prelievo sulla TARI – che appesantiscono la nostra competitività, sui quali sono necessari urgenti interventi da parte del Governo”.
Il Presidente di Confindustria Ceramica ha poi ricordato due grandi sfide che attendono l’industria ceramica italiana nel 2016. “La richiesta da parte della Cina di ottenere lo stato di ‘Economia di Mercato’ contrasta con le evidenze che quotidianamente ci troviamo ad affrontare. Ha fatto bene Confindustria e l’Associazione Europea degli industriali a negare con forza la concessione di questo status, che renderebbe inefficaci i dazi alle importazioni di piastrelle di ceramica in Europa, una misura che il 16 settembre è in scadenza e per la quale chiediamo al Governo Italiano ed alla Commissione e Parlamento Europeo un impegno preciso e forte volto al rinnovo degli stessi per altri cinque anni. Apprezziamo, altresì, la recente presa di posizione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi relative al superamento delle sanzioni commerciali verso la Russia”. Il secondo tema riguarda le infrastrutture al servizio del distretto della ceramica. “Abbiamo apprezzato la ferma presa di posizione della Regione Emilia Romagna – prosegue Vittorio Borelli – nel definire la Bretella Campogalliano – Sassuolo tra le priorità infrastrutturali della Regione, dichiarando l’avvio dei cantieri entro la fine della legislatura regionale. Ad un anno dal via libera stiamo però ancora attendendo l’inizio dei lavori, che auspichiamo avvenga il prima possibile. La politica che fa scelte e che si dà tempi certi è quella che piace al mondo dell’industria che, su questi territori, investe per creare sviluppo, occupazione e benessere diffuso.
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