Pitti Uomo: Devon&Devon veste le sue vasche

In linea con il tema Dance Off della 91esima edizione di Pitti Uomo 2017. Che si terrà a Firenze dal 10 al 13 gennaio, il brand fiorentino di bathroom design Devon&Devon, in partnership con l’Istituto Europeo di Design di Firenze, porta in scena un esclusivo allestimento site specific del brand dal titolo “Let’s Dance by Ied”. Si tratta di 4 vasche “vestite su misura” per IED Firenze. Quattro vasche iconiche freestanding in ghisa in 4 esclusive colorazioni, installate negli spazi della sede in un allestimento dedicato alle nuove tendenze e all’alto artigianato. Le vasche dialogano con i prodotti realizzati e rielaborati dagli studenti dello IED appartenenti a 2 noti marchi handmade fiorentini: i cappelli “SuperDuper Hats” e le sneakers D.A.T.E. La mostra è stata inaugurata oggi, martedì 10 gennaio.

Devon&Devon è il brand fiorentino leader nel segmento del bathroom design di alta gamma. Fondata nel 1989 dagli architetti Gianni e Paola Tanini, il marchio propone soluzioni complete e coordinate di interior decoration per la stanza da bagno. “Created in Florence. Inspired by the World” questa l’essenza del brand: Firenze come espressione del bello e di una secolare tradizione di buon gusto, e le più colte tradizioni estetiche europee ed americane del primo Novecento come costante suggestione. Si disegna così la stanza da bagno Devon&Devon, dal fascino sobrio, sofisticato e senza tempo. 

Oggi l’azienda fiorentina esporta in oltre 80 Paesi con una rete di delears qualificati e 20 flagship stores localizzati in alcune delle più prestigiose capitali d’Europa e del mondo. “Crediamo fermamente – ha spiegato Gianni Tanini – che la collaborazione tra aziende e istituti formativi sia fondamentale per la crescita culturale ed economica del nostro Paese, per questo siamo grati a IED Firenze per averci proposto questo interscambio di conoscenze. Da parte nostra siamo lieti di fornire agli studenti tutte le nostre specifiche competenze proprio per avvicinare sempre più il mondo accademico a quello produttivo”.