Professione designer o professione architetto? Entrambi. Apriamo il 2021 con una nuova rubrica. Vi proponiamo una visione integrata dell’abitare e, più in generale, dello spazio da arredare e da vivere, in modi e con finalità diverse. Un viaggio in sei puntate nel complesso mondo del progetto.
PRODUCT meets PROJECT è la nuova rubrica del Bagno Oggi e Domani che va alla ricerca del fil rouge che lega percorsi progettuali creativi diversi – come la progettazione di spazi e quella di prodotti industriali – per arrivare ad una sintesi delle tendenze più attuali in questi due ambiti. Ad aprire l’architetto Ilaria Marelli, personalità poliedrica capace di esprimere il suo pensiero creativo e pragmatico a diversi livelli e in differenti contesti: un pensiero progettuale strategico.
Come si è svolto il suo percorso di architetto e designer?
La mia prima vera esperienza professionale è stata in azienda con Giulio Cappellini, dove ho fatto una consistente gavetta sia nel campo dello sviluppo prodotto sia della Direzione Artistica. In parallelo ho proseguito un percorso di ricerca in università, dove mi sono laureata sui temi del design strategico e dei servizi. Credo fortemente in un approccio sistemico, che significa ragionare con l’azienda su quali sviluppi attuare, come rinnovarsi per creare valore e distinzione. A seconda delle esigenze che emergono, quindi, progetto il prodotto, la comunicazione, allestimenti ed eventi, oppure tutto questo insieme, sempre con un approccio di design human centered.
Negli ultimi anni l’arredo bagno è stato oggetto di forti cambiamenti. Qual è la sua esperienza in questo settore?
Progettando interni posso affermare che il bagno – nell’ambito della casa – è sicuramente l’ambiente che concentra più pensiero progettuale a metro quadro, perché in piccoli spazi si devono combinare elementi di arredo, materiali per rivestimenti in dialogo con impianti e tecnologie moderne e a basso consumo energetico. Ed è anche un settore dove c’è grande innovazione: nuovi materiali di rivestimento come le finiture cementizie, le carte da parati, le resine, ne hanno cambiato l’espressività, nascono nuovi colori per sanitari e rubinetteria, senza dimenticare un nuovo tipo di illuminazione, anche emozionale, sempre più integrata agli elementi d’arredo. Dal punto di vista del prodotto, per Azzurra ho disegnato un pezzo iconico, Nook, che integra lavabo, specchio e illuminazione, ideale anche per piccoli spazi. Per Nic Design, invece, nel 2011 ho firmato la collezione di lavabi e sanitari da appoggio e sospesi Milk, un progetto che – a dispetto del suo nome – introduceva il colore, oggi tanto di moda, in anni in cui la ceramica sanitaria era rigorosamente bianca.
L’ambiente bagno accoglie diverse funzioni, qual è la sua idea di stanza del benessere?
In generale, noto un certo scollamento tra le proposte delle aziende sempre generose negli spazi – e la realtà su cui si lavora. Da un lato è vero ci sono occasioni di progettazione di bagni ampi intesi come spazi wellness, spesso realizzabili in case di villeggiatura, dove usare materiali dal respiro naturale come il parquet o la resina cementizia dai toni delle terre. Dall’altro lato, però, la maggioranza di bagni in città sono di dimensioni molto contenute perché di nuova costruzione o perché “raddoppiati” in fase di ristrutturazione, per dare più funzionalità all’appartamento. In questo caso giocando con finiture ricche, come rivestimenti in pietra o ceramica di piccolo formato a superficie sfaccettata, oppure con note accese di colore, si riesce a valorizzare un piccolo bagno come fosse un gioiellino.
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