Piatti doccia, vasche da bagno, vasche idromassaggio, pareti doccia, lavabi, vasi (WC), lavelli da cucina, orinatoi, bidet in quanto “prodotti da costruzione” devono soddisfare i requisiti richiesti dal Regolamento dei prodotti da costruzione 305/2011 per poter ricevere la marcatura CE e quindi essere introdotti sul mercato.
Il tema non riguarda solo i costruttori ma implica un aspetto di qualità e regolamentazione del prodotto che anche il distributore attento a mantenere alto il livello dell’offerta non può ignorare.
Oggi esiste una norma armonizzata di riferimento, cioè una specifica tecnica adottata da un ente di normazione europeo sulla base di un mandato della Commissione Europea, nel quadro di orientamenti e procedure prestabiliti. E prodotti da costruzione quali piatti doccia, vasche da bagno, vasche idromassaggio, pareti doccia, lavabi, vasi (WC), lavelli da cucina, orinatoi, bidet hanno ciascuno una norma di prodotto che specifica tutti i requisiti essenziali da soddisfare. Per fare alcuni esempi: i piatti doccia per impieghi domestici si riferiscono alla norma UNI EN 14527; le vasche da bagno per impieghi domestici alla norma UNI EN 14516; pareti doccia/requisiti funzionali e metodi di prova alla norma UNI EN 14428 e via dicendo. Uno dei requisiti riguarda la durabilità (DA) del prodotto e la “resistenza agli agenti chimici”. Esiste un metodo di prova il cui scopo è proprio verificare che la finitura superficiale garantisca la resistenza agli agenti chimici e smacchianti. Le norme di prodotto stabiliscono quali agenti chimici utilizzare e anche la relativa concentrazione. Gli agenti chimici più impiegati per la prova sono acido acetico (CH3COOH), idrossido di sodio (NaOH), etanolo (C2H5OH), ipoclorito di sodio (NaOCl), blu di metilene, cloruro di sodio (NaCl). Nel caso di piatti doccia o vasche in acciaio o ghisa smaltati vengono effettuati altri test quali: resistenza a acqua bollente, acido citrico freddo, acido citrico bollente, acido solforico freddo, soluzione alcalina.
Potete leggere la versione integrale dell’articolo sul numero di febbraio/marzo del Bagno Oggi e Domani al link
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