Nel prossimo futuro gli showroom saranno sempre più una commistione di fisico e digitale, dove la co-progettazione con il cliente e la sartorialità della proposta aiuteranno sia clienti finali sia i progettisti a fare una scelta più appagante. L'approfondimento nella seconda puntata dell'Osservatorio 2002 dedicato al Costume e Design
In questi ultimi due anni, soprattutto a causa della pandemia Covid-19, è cambiato il rapporto con la casa e come la si vive. La percezione dell’ambiente bagno si è evoluta e questo cambiamento si è riflesso di conseguenza nelle dinamiche di tutta la filiera, tendendo a spostare l’attenzione del cliente dal costo al valore del progetto. Si sono aperte nuove prospettive e nuove modalità di interazione tra showroom, cliente finale e progettista, grazie all’uso degli strumenti digitali.
Ricerca e pre-progettazione sul web. I siti aziendali sono stati rinnovati nella struttura e nei contenuti per offrire una prima esperienza virtuale soddisfacente al cliente in cerca di ispirazioni per il suo progetto bagno. Non solo informazioni puntuali sull’estetica del prodotto, su materiali e finiture, schede tecniche per i progettisti e video tutorial dedicati agli installatori, ma una navigazione semplice e ben strutturata che ha reso piacevole orientarsi all’interno delle varie proposte.
L’era Phigitale. La realizzazione del progetto bagno non può contemplare solo il digitale e il cliente – privato o professionista – andrà in showroom per toccare con mano i prodotti e vedere dal vivo le ambientazioni proposte. Qui, la combinazione di ambienti reali, materioteca e l’uso di strumenti digitali per aiutare il cliente a visualizzare il progetto, rende l’esperienza di acquisto più facile e immediata. I punti vendita specializzati in arredobagno, in definitiva, ormai si sono attrezzati per offrire una customer experience dedicata sia al cliente finale sia all’architetto. Si pensi alla creazione di eventi a lui dedicati che aiutano a creare una cultura condivisa sul tema.
Servizio su misura, “chiavi in mano”. Questo tipo di punto vendita accompagna il cliente finale lungo tutte le fasi della realizzazione dell’ambiente bagno: dalla progettazione all’installazione e collaudo dei componenti. Utilizza la tecnologia per visualizzare i progetti all’interno dello spazio espositivo scegliendo elementi e oggetti che più si preferiscono, per velocizzare la fase di preventivazione e realizzare un’assistenza continua, gestendo il post-vendita attraverso una rete di tecnici professionisti. Per quanto riguarda il cliente progettista o architetto, questo ha la possibilità di confrontare in modo più semplice e veloce le caratteristiche dei prodotti, per poi abbinarli in libertà, e permette di concentrarsi sui dettagli in modo più preciso. La figura di riferimento in showroom è il contractor, in grado di entrare in empatia con il cliente – sia privato che architetto – e realizzare il suo progetto su misura con un alto grado di customizzazione, coniugando conoscenze tecniche e di prodotto.
Showroom-boutique. Una figura simile al contractor è lo store manager, che possiamo trovare nella boutique di arredobagno, uno spazio di dimensioni contenute e focalizzato nel creare una relazione stretta con i clienti più esigenti, che qui possono toccare con mano prodotti e materiali in un ambiente raccolto e privato. Lo store manager – generalmente un architetto – concentra capacità di progettazione, relazionali e strategiche. Instaura un rapporto di fiducia con il cliente finale e sa agevolare il lavoro del professionista.
Showroom attento al progettista. Questo spazio espositivo sposta l’attenzione dal cliente finale al progettista, crea con lui una relazione diretta che aiuta a tener fede al progetto originale. Il progettista può così creare delle linee guida per ciascun cliente da condividere con lo showroom. Servono spazi di lavoro co-working, per esempio dedicati al lavoro dell’ufficio tecnico dello showroom e il progettista, mentre una materioteca a disposizione sarà un valido aiuto. Infine, la creazione di un team sinergico di professionisti – incluse figure operative come installatore e idraulico – al servizio del progetto e del cliente finale, porta indubbi vantaggi.
Nuove esperienze in showroom. In questi ultimi anni si è prestata attenzione nel creare un’atmosfera emozionale ma rilassante all’interno del punto vendita, con spazi meglio organizzati e dedicati: ambiente destinato all’accoglienza, sala mostra, spazio meeting e co-progettazione. Come abbiamo visto, nuove figure professionali, quali il contractor e lo store manager, sono necessarie per gestire le nuove caratteristiche dello showroom e le relazioni con i clienti, in grado di intercettare e applicare nuovi trend nella progettazione per realizzare i sogni di diverse tipologie di clienti, ma anche di coordinare i diversi attori in maniera sinergica, nei momenti critici come la fase di installazione di un progetto a casa del cliente e, infine, in grado di creare un rapporto di collaborazione con l’architetto che entra in showroom con un progetto o in cerca di ispirazione.
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