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Snaidero, FederlegnoArredoo: Made in Italy, orgoglio da vendere

Abbiamo incontrato Roberto Snaidero alla vigilia del Salone del Mobile 2014. Il presidente di FederlegnoArredo è da tempo impegnato in un serio programma di attività finalizzate alla promozione delle aziende del settore legno e arredo all’estero. Per lui, il Made in Italy è prima di tutto un motivo di orgoglio, mondiale.

Il Salone Internazionale)del Mobile, quest’anno con il Salone biennale del Bagno, è per il mercato italiano il più importante momento di rappresentazione oltre che di esposizione: l’occasione per promuovere il design Made in Italy nel mondo. Che cosa rappresenta per lei il Made in Italy?

«Il Made in Italy è… qualcosa di eccezionale. E non lo dico io, lo dicono e lo riconoscono i nostri competitor internazionali. Lo testimonia il fatto che ogni volta che mi presento come presidente di FederlegnoArredo in giro per il mondo, raccolgo continui attestati di stima nei confronti dei nostri prodotti, insieme a importanti riconoscimenti per la nostra industria, considerata ancora oggi la più grande industria manifatturiera a livello internazionale. E per questo, non a caso, la nostra è una delle realtà produttive più copiate al mondo, tanto che FederlegnoArredo si sta battendo per ottenere il marchio made in al fine di tutelare i prodotti e i brand italiani. Un risultato che la confederazione punta ad ottenere a breve termine».

FederlegnoArredo si sta distinguendo come uno dei principali interpreti del processo di promozione del Made in Italy all’estero. Quali sono le iniziative e i progetti che la federazione sta svolgendo in questo momento?
«Come FederlegnoArredo e quindi anche come Assobagno stiamo cercando in tutti i modi di supportare le aziende italiane, che in questo momento trovano nei mercati esteri ossigeno, ossia opportunità di espansione e risorse da reinvestire. E lo stiamo facendo muovendoci su due fronti ben precisi: quello politico/istituzionale e quello industriale. Da una parte infatti stiamo lavorando per riuscire a sviluppare una serie di azioni in sinergia con il Governo, nello specifico con il vice ministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda, al fine di aumentare la sensibilità verso problematiche concrete e fondamentali per la ripresa del sistema economico del settore arredo. Nella pratica stiamo creando dei tavoli tecnici, in cui la federazione possa svolgere un ruolo attivo e trasmettere al Governo le priorità su cui è necessario lavorare insieme. Sul fronte industriale la federazione continua nella sua missione di sviluppare misure strategiche per aiutare le aziende associate ad acquisire adeguate informazioni e competenze per varcare la soglia verso l’estero. Rientrano in queste misure i cinque uffici FederlegnoArredo aperti in giro per il mondo con il compito di supportare le aziende italiane in loco, le ventidue missioni totali b2b che andremo a realizzare nel corso del 2014 e, non ultimo, gli eventi fieristici, in Italia e all’estero. Il Salone del Mobile, in particolare, diventa una delle attività centrali capace di incentivare quel processo di incoming che per un’azienda conta tanto quanto l’andare all’estero: come è importante infatti andare all’estero a promuovere prodotti e servizi, così forse è ancora più importante fare venire nel nostro Paese influenzatori e potenziali clienti esteri interessati alla nostra offerta, perché vedano e tocchino con mano la creatività e la qualità della nostra manifattura. Non dimentichiamo infatti che il comparto dell’arredo italiano, bagno compreso, è costituito per lo più da piccole e medie imprese, non sempre preparate ad affrontare l’estero con adeguati strumenti e strategie. La federazione vuole aiutare queste imprese a orientarsi e a promuovere i propri brand verso nuove mete, meno tradizionali ma in grado di offrire una crescita potenzialmente più interessante, mete che normalmente una piccola o media impresa non riuscirebbe mai a raggiungere da sola, mete dove quindi è necessario fare sistema per riscuotere una certa positiva attenzione. In questa ottica, per esempio, sta viaggiando da tempo in giro per il mondo la porta aerei Cavour, che rappresenta tutto l’arredamento made in Italy, compreso quello del bagno. Maputo, in Mozambico, è stata una delle recenti tappe dove l’attenzione da parte della stampa e degli opinion leaders del settore è stata eccezionale. Una tappa anomala ma assai significativa delle opportunità che a lungo termine il continente africano potrebbe offrire alle nostre imprese. La porta aerei tornerà in Italia proprio alla vigilia del Salone del Mobile, il 7 aprile».

Che sia la strada giusta da percorrere è dimostrato anche dai dati dell’andamento del settore arredamento all’estero, tutti in crescita.
«Confermo. In particolare, l’export del legno-arredo in questi tre anni è tornato quasi ai livelli precedenti la crisi , con un saldo commerciale di oltre 8 miliardi di euro previsti per il biennio 2013-2014. Per questo FederlegnoArredo chiede al Governo e alle istituzioni di dimostrare la giusta attenzione e la capacità di ascoltare le aziende e chi le rappresenta per potere creare insieme le condizioni necessarie e utili per favorire il processo di internazionalizzazione a cui molte imprese ambiscono soprattutto in questo periodo. Se da un canto infatti non va dimenticato che, nel settore dell’arredo, l’export italiano sta tenendo meglio di quello francese e di quello tedesco, dall’altro sappiamo che sono ancora troppo poche le aziende che esportano e che molte hanno ancora molto da imparare su come fare promuoversi all’estero ma anche su come promuoversi in Italia per attrarre clienti esteri. Il Salone del Mobile di quest’anno sarà sicuramente una grande occasione. Abbiamo il dovere di sostenere la ripresa del nostro sistema di mercato».

Come si esprimerà quest’anno il Made in Italy all’interno del Salone del Mobile?
«Con la grande portata di novità e di creatività che contraddistingue da sempre la manifattura del nostro Paese, e con la forza di grandi imprenditori che hanno l’innovazione nel dna».