È circolato tanto, tantissimo il termine “inclusivo” durante il Salone del Mobile 2022. Inclusiva era la comunicazione, la manifestazione, la singola esposizione, la progettazione… Ne parla Cristina Mandrini
Il video editoriale #332 di Cristina Mandrini, responsabile della rivista Il Bagno Oggi e Domani ha come tema il “Design All Inclusive”.
Ecco uno stralcio del suo discorso:
“I più hanno da poco iniziato a comprendere bene e, importante, a utilizzare con cognizione di causa l’espressione “greenwashing” e già ci ritroviamo dietro l’angolo un altro rischio di strategia di facciata, che potremmo indicare stavolta con il neologismo “inclusive washing“. Il termine inclusione inizia a circolare negli anni Novanta in riferimento a una moderna idea di società, dotata di strumenti e approcci culturali atti a garantire a tutti, senza distinzione di genere, razza e abilità, i diritti e le opportunità che la società può offrire, con il grande beneficio di migliorare in questo modo il senso di appartenenza e partecipazione alla comunità. Inizialmente, ciò accadeva in riferimento soprattutto alla comunità scolastica. Il concetto di inclusione, in seguito, intorno agli anni Novanta si è allargato ed è stato affiancato da un altro termine: inclusività. Meno tecnico e più divulgativo, inizia a circolare per indicare in senso generale orientamenti e strategie mirati a promuovere con più forza la coesistenza e la valorizzazione delle diversità e guarda alle categorie convenzionali in modo più aperto e più critico….”
Ascolta e leggi l’editoriale di Cristina Mandrini.
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