Entrambi i concorsi premiano i migliori progetti di 3 categorie architettoniche - Commerciale, Residenziale, Istituzionale - e che hanno impiegato lo stesso materiale, ovvero la ceramica made in Italy.
Quest’anno si è svolta la 9° edizione del concorso La Ceramica e il Progetto, il concorso di architettura che premia le migliori realizzazioni architettoniche con piastrelle di ceramica italiane, aperto ad architetti e interior designers residenti in Italia. Accanto ad esso si è tenuta anche la 27° edizione del Ceramics of Italy Tile Competition, il concorso che premia le migliori realizzazioni architettoniche, sempre con l’utilizzo di ceramica italiana, nel Nord America. Entrambi premiano i migliori progetti di 3 categorie architettoniche – Commerciale, Residenziale, Istituzionale – e che hanno impiegato lo stesso materiale, ovvero la ceramica made in Italy.
Nella categoria Residenziale è risultato vincitore del concorso italiano il progetto “LSG” a Caserta, realizzato dall’architetto Giancarlo Covino dell’omonimo studio, che vede l’utilizzo di piastrelle di Ceramica Bardelli e Marazzi. Un progetto di grande sensibilità, a dimostrazione che la ceramica italiana è in grado far dialogare le proprie radici e tradizioni con la funzionalità. Composizione rigorosa senza alcuna sbavatura decorativa, dove il rivestimento ceramico del muro di cinta non solo segna il perimetro, ma trasferisce profondità e luce allo spazio verde dove è presente un’aiuola di erbe aromatiche; il tutto arricchito da una pavimentazione di gres porcellanato di grande formato che consente di sostare e godere del giardino e usufruire di una scala, anch’essa in ceramica.
Per il concorso nordamericano il vincitore è “M+B Residence Club de Golf La Herradura” in Messico, curato dal progettista Mario Bolivar (Bolivar Arquitectos), con piastrelle Florim Ceramiche e Provenza. Si tratta di un progetto di grande qualità perché dialoga con la natura circostante, senza imitarla. Da questo punto di vista la ceramica mostra la “pelle” migliore, proprio perché non è soltanto superficie. E’ struttura, esce dalla dimensione di decoro, le fughe sembrano scomparire.
Per il concorso italiano, vince il premio per la categoria Commerciale il progetto “Sushi Club” a Cesano Maderno di Maurizio Lai Architects che vede l’utilizzo di piastrelle delle aziende Ceramica Sant’Agostino e DSG Ceramiche-Decoratori Bassanesi. E’ uno spazio su due piani, capace di produrre un effetto di profondità reale, al centro del quale un’installazione luminosa si estende per la quasi totale altezza del locale, realizzando così una sorta di elemento di congiunzione e di orientamento. Alla ceramica viene affidato un ruolo centrale, sul piano compositivo, non solo per l’efficacia delle prestazioni, ma soprattutto per la presenza di un maxi-formato, dove l’effetto legno risponde in modo coerente alla luminosità diffusa. Il lavoro dimostra un grande controllo nella distribuzione degli spazi, senza mai perdere di vista la regia generale di un ambiente teatrale e funzionale.
Sempre nella categoria Commerciale, per il Tile Competition, vince “Garden City Shopping Centre” in Canada, progettato da Ruscio Studio con piastrelle delle aziende Alfalux e Casalgrande Padana: la grande distribuzione è una tipologia progettuale tipica della cultura americana. In questo caso, Ruscio Studio ha utilizzato al meglio la capacità del linguaggio compositivo della ceramica italiana sui grandi spazi, senza mai dimenticare la possibilità di mettere in luce le variabili e quindi evitando l’effetto di omologazione.
Nella categoria Istituzionale vince il premio per il concorso italiano il “Nuovo polo informatico e centro servizi Università degli Studi Milano” dello studio Isolarchitetti, che ha utilizzato piastrelle di Casalgrande Padana. Un grande spazio urbano aperto alla città, intervenendo in un isolato che per molti anni era rimasto come una sorta di “residuo” misterioso. Il ruolo della ceramica è fondamentale, grazie all’utilizzo di piastrelle in gres, capaci di riprodurre le superfici, le venature e i cromatismi del materiale naturale, ma anche per quanto riguarda il rapporto con il verde intorno, con una facciata ventilata in ceramica montata su struttura metallica. Il pre-esistente è stato rispettato e declinato con nuove necessità.
Per il concorso nordamericano risulta vincitore Istituzionale il progetto “NYC Healthcare Clinic” di New York, curato da Brooke Horan del noto studio newyorkese Perkins and Willche vede l’utilizzo di materiali ceramici di Laminam e Saime. In questo progetto vediamo una struttura sanitaria, di grande qualità compositiva e soprattutto capace di esprimere un sentimento di attesa tranquilla, fondamentale per progetti di questo tipo. La scelta della ceramica italiana è stata dettata da questa necessità espressiva, un materiale in grado di dialogare con ogni tipo di funzionalità.
La Giuria de La Ceramica e il Progetto 2020 ha altresì deciso di conferire 5 Menzioni, 2 nelle categorie Residenziale e Commerciale e una nella categoria Istituzionale.
Per quest’ultima categoria la menzione va allo studio FAD Fucine Architettura Design per il progetto “Promenade Tiburtina” nel quale sono state utilizzate piastrelle di Marazzi. Il progetto segna con forza il passaggio dall’uso dell’asfalto in particolari aree urbane, non destinate a flussi costanti di traffico, ad un materiale naturale come le piastrelle: superfici che oltre ad essere pedonali sono anche carrabili. Il materiale è in grado di restituire, con aree di sosta e nuova vegetazione, un pezzo di città agli abitanti, a fronte della presenza di un grande edificio direzionale.
Prima menzione nella categoria Residenziale a “Geneva Villa” dello studio JM Architectureche ha utilizzato piastrelle di Laminam e Casalgrande Padana. Progetto di grande dimensione, una articolazione di spazi e di connessioni, destinato a una residenza famigliare. Accanto a una serie di materiali di grande efficienza costruttiva, è molto diffusa la ceramica, dalla facciata ventilata al pavimento della piscina, dal pavimento dei bagni a quello del garage fino a locali strettamente di carattere tecnico. Un particolare utilizzo di materiale ceramico italiano che costituisce una scelta produttiva, ma anche una sorta di imprinting estetico del nostro paese.
Seconda menzione Residenziale a “Ben_NY” di Montinaro Cesare architect & design, con l’uso di lastre ceramiche di Laminam. Un progetto di design che è nello stesso tempo un grande esercizio di architettura d’interni. Il Tavolo Ben_NY mantiene un equilibrio e una stabilità funzionale, grazie soprattutto alla presenza di una lastra in gres di grande formato, capace di rispondere correttamente al disegno costruttivo perché resistente all’usura, alle alte temperature e ai detergenti aggressivi. Estetica e semantica coerenti, per un risultato finale altamente sostenibile, che vede l’impiego di una singola lastra ceramica.
Per la categoria Commerciale, menzione d’onore al progetto “Nuova Sede A Due” realizzato dallo studio Iotti+Pavarani Architetti con la scelta di piastrelle Monocibec e Casalgrande Padana. Una serie di corpi edificati alternati a corti verdi longitudinali misurano correttamente l’integrazione con la natura. Un elemento fondamentale di unificazione di tutte le parti è affidato alla scelta di un pavimento chiaro con un effetto di superficie continua, dove le lastre ceramiche, con una particolare texture, risolvono il tema progettuale nel segno di continuità, senza la minima rottura compositiva tra i piani orizzontali e le strutture verticali. La scelta delle lastre risponde all’esigenza di creare una superficie visivamente morbida, ma non scivolosa e che avesse caratteristiche di facile gestione e pulibilità, dilatando lo spazio e conferendogli un aspetto nobile.
Seconda menzione Commerciale a “Un diavolo per capello Hair Salon” di Studio Svetti Architetture con l’utilizzo di piastrelle di Novabell Ceramiche Italiane. Tutte le funzioni fondamentali di un salone di bellezza sono state rispettate. Da un lato, le piastrelle utilizzate producono un effetto quaderno, rassicurante e atteso all’interno di uno spazio dal quale ci aspettiamo una serie di servizi. La piastrella ha garantito da subito le giuste qualità tecniche di resistenza all’usura ed all’attacco di sostanze acide, oltre che il vantaggio di fornire allo spazio una superficie facilmente igienizzabile. Dall’altro lato, un improvviso e inaspettato cubo giallo che occupa il centro dello spazio, che funge da quinta agli aspetti funzionali di un tradizionale salone di bellezza.
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