Attualità

Wellness is wellness – Glass1989: benessere su misura

Una visione dell’area benessere, immaginata come fosse una dimora nella dimora, progettata con tutte le attenzioni progettuali che un edificio impone, e vissuta con l’aspirazione a star bene. Questa la concezione di benessere qui raccontata a più voci da Glass1989.

Con un’attenzione verso l’innovazione, il design e la sostenibilità, Glass1989 ha ampliato progressivamente la propria concezione dell’area benessere, affiancando dal 2009 alle docce emozionali e all’idromassaggio, la produzione di saune e bagno turco. L’azienda è passata così da un concept prevalentemente domestico, a un altro orientato all’ospitalità e alle spa professionali, senza mai perdere di vista la ricerca, soprattutto su strategie comunicative e scelte produttive. Nel primo caso ha virato sul digitale, dando spazio alla realtà virtuale che sopperisse, soprattutto in tempi recenti, all’esperienza concreta da fare sui prodotti. Nel secondo ha puntato alla sperimentazione di materiali inediti, come il sughero adoperato al posto di vetroresine o plastiche per isolare gli ambienti di ChillOut, sauna e hammam disegnata dallo Studio Meneghello Paolelli Associati.

WELLNESS IS A WARM SWEET HOME

Intervista a Stefano Boccalon, Amministratore Delegato, Glass1989  

Quali sono le sfide insite nella progettazione di uno spazio dedicato al benessere?

“La riuscita di un ambiente wellness è possibile attraverso una specifica consulenza che definisca un progetto concepito su misura e sulle esigenze di una committenza variegata. Per riuscire a ideare progetti che non siano standard, è necessario avere a disposizione prodotti flessibili, customizzabili, realizzati con materiali naturali che dialoghino con il corpo e trasmettano sensazioni positive. Il rapporto diretto con il progettista o con l’utente finale è poi fondamentale, perché le complessità da affrontare sono tante e non sempre possono essere risolte dagli showroom. Per consigliare e seguire il cliente nelle diverse fasi di ideazione, abbiamo un ufficio dedicato, il cui intento, ovviamente, non è quello di sostituirsi al rivenditore, ma di supportarlo con un’assistenza mirata. L’ambiente spa è una casa nella casa che necessita di tutti quegli impianti che sono indispensabili per un’abitazione. È una piccola dimora, progettata per essere confortevole e per adempiere alla sua funzione”.

ChillOut doveva essere la novità della primavera 2020 che la pandemia non ha permesso di presentare. Nell’impossibilità di partecipare ad appuntamenti fieristici, come promuoverete questo e altri progetti?

“Impedendo viaggi e spostamenti, l’emergenza sanitaria ci ha fatto riflettere sull’uso di strumenti alternativi, su una strategia comunicativa che non preveda necessariamente la presenza fisica dei prodotti. Abbiamo, quindi, fatto un salto di qualità digitale importante, con cataloghi multimediali interattivi che offrono un’ampia scelta per le personalizzazioni. ChillOut ha acquisito una vita virtuale, grazie a simulazioni che consentono di immergersi e immedesimarsi nello spazio, giocando con i materiali e con la flessibilità modulare dell’ambiente, adatto anche a piccoli spazi. Stiamo cercando di cogliere le opportunità che ci sono, anche in un tempo complesso come quello che stiamo attraversando. Il lockdown ci ha fatto riscoprire la dimensione domestica e l’area benessere, per cui chi può cerca di inserire mini piscine da interno o da esterno, hammam o sauna”.

In termini di fatturato che rilievo riveste il wellness per Glass1989?

“Ha un peso significativo, dal momento che la vendita di saune, hammam, mini piscine e vasche idromassaggio, occupano il 50% del fatturato, mentre il restante 50% comprende quei sistemi che trasmettono un concetto più ampio di benessere, con l’area doccia e i suoi miscelatori più evoluti. Oltre all’Italia, i nostri mercati di riferimento in Europa sono Francia, Germania e Svizzera, ma percentuali importanti di fatturato le raggiungiamo anche in Medio Oriente e in estremo oriente. La Cina, ad esempio, è il paese che è ripartito per primo, dandoci un po’ di ossigeno, anche se lì i nostri competitor sono più rapidi nella produzione e più economici, per cui dobbiamo riuscire efficacemente a comunicare le ragioni di certe differenze, sia nelle tempistiche sia nei costi”.

Questo è solo uno stralcio dell’articolo che potete leggere interamente sul numero 321 del Bagno Oggi e Domani. Per accedere all’edizione digitale CLICCATE QUI